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LA “GIORNATA DELL’OASI” GUARDA A EXPO 2015

Al centro della giornata, sabato 17 gennaio 2015, sarà il tema del grande evento internazionale da leggere però non solo in chiave alimentare, ma anche spirituale ed etica.

 

L’imminente apertura di Expo 2015 (Milano, 1° maggio - 31 ottobre 2015) ha suggerito ai promotori dell’annuale “Giornata dell’Oasi” di collegare il loro incontro al grande evento internazionale, che avrà come tema: “Nutrire il pianeta, energia per la vita”. “Un tema – scrivono dall’Oasi - per noi da leggere non solo in chiave alimentare, ma anche spirituale ed etica, considerato che per il cristiano il nutrimento essenziale che dà energia alla vita quotidiana è il ‘pane disceso dal cielo’, il ‘Man Hu’, meglio conosciuto come ‘manna’, preludio di Cristo stesso.” Ecco allora che l’appuntamento di sabato 17 gennaio 2015, all’Oasi di Santa Maria, via lungo Naviglio, ha come tema:  “Man Hu, che cos’è?” (Es 16,15)

Due i relatori che interverranno alla Giornata: Luca Moscatelli su “Fame, cibo, fede: prospettiva biblica” e don Enzo Barbante su “Pane, amore e ... fantasia”.
Il ritrovo è per le ore 9.30. Il pranzo è previsto per le ore 12.30 e la conclusione entro le ore 16.30.
Per ulteriori informazioni: telefono 02.92111155; oasi@cernuscoinsieme.it

Un nuovo umanesimo - Ricordiamo che ai temi dell’Expo 2015 il cardinale Angelo Scola, arcivescovo di Milano ha dedicato un libro - “Cosa nutre la vita?” – pubblicato nel dicembre 2013 e il discorso alla città in occasione della festa di Sant’Ambrogio dello stesso anno.
Alla domanda in che  modo l’Expo può incidere in termini di possibile, reale e duraturo miglioramento per la vita dell’uomo, l’Arcivescovo, in un’intervista al Sir del 7 dicembre 2013, ha così risposto: “Il grande cambiamento che è domandato dal tema dell’Expo, e comunque da un’autentica ecologia umana, non è soltanto a livello delle macro-strutture, ossia dei sistemi politici, finanziari e delle modalità di produzione degli alimenti, ma è realmente un tema molto esigente perché attende da miliardi di persone piccoli cambiamenti a proposito di migliaia e migliaia di comportamenti. Quindi, porta in sé un’urgenza educativa realmente imponente ma necessaria. Bisogna evitare che l’Expo sia soltanto l’occasione per riposizionare Milano con un brand rinnovato sulla scena del mondo. Bisogna che Milano prenda su di sé la sfida che tutta l’umanità di oggi si trova di fronte: nel passaggio al nuovo millennio vediamo la presenza di tanti frammenti positivi che abbiamo ereditato dalla modernità, ma manca un punto unificante, un punto di sintesi. È come se la nostra fosse una civiltà piena di buone schegge, ma che domanda unità. Questa può venire da un nuovo umanesimo, ossia da un tentativo di mettere in evidenza la bontà di un io che si concepisce in relazioni: in relazione con gli altri, in relazione equilibrata col cosmo e in relazione con l’Altro. Da qui fa discendere stili di vita, pratiche di vita buona mediante le quali valorizzare la persona e tutti i soggetti intermedi. Da questo punto di vista, Milano può offrire a tutto il mondo esempi significativi, perché nel suo Dna e nella sua storia ci sono molti elementi che possono consentire questa nuova prospettiva futura”.

Cernusco sul Naviglio, 12 gennaio 2015

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