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HOME > La Comunità > 3 Novembre 2014

Omelia del funerale di Fra Andrea Faustini
tenuta da Fra Massimo Villa Superiore Provinciale

 

Questa celebrazione eucaristica vuole essere un rendimento di grazie per tutto il bene che il Signore ha operato per mezzo di fra Andrea. Oggi vogliamo ripetere con San Girolamo: "È un grande dolore averlo perduto, ma Ti ringraziamo, o Dio, di averlo avuto, anzi di averlo ancora, perché chi torna al Signore non esce di casa" (San Girolamo, 85, 1). Siamo certi, come credenti che come dice S. Agostino “non si perdono mai coloro che amiamo, perché possiamo sempre amarli in Colui che non si può perdere” Desidero esprimere la mia personale gratitudine, per l’attenzione, la sensibilità, la premura dei confratelli di Erba e Solbiate, ai collaboratori, amici e medici, hanno avuto verso fra Andrea in questi ultimo anno di sofferenza. Nella presentazione che il responsabile del nostro collegio ha fatto di fra Andrea per l’ingresso in postulandato …. “È una persona vivace, caparbia e capace di discutere sui problemi,un religioso innamorato di Cristo, appassionato per la liturgia…” “… un pastore zelante animato da un grande amore per la Chiesa, che ha avuto come modello Gesù Buon Samaritano alla ricerca della pecorella ferita e ammalata, un ministro fedele del sacramento della riconciliazione, vicino ai bisognosi e ai sofferenti. La carità pastorale lo ha fatto prossimo a tutti nello stile dell’Ospitalità” che ha imparato dall’amore profondo verso il nostro fondatore San Giovanni di Dio. Dinanzi alla salma di fra Andrea, siamo richiamati all’estrema fragilità della vita terrena: una vita che viene spezzata e quasi cancellata dalla morte. Ma la fede che il Signore ci ha donato, ci rivolge un richiamo alla vita che non conosce tramonto. La vita eterna è la meta che il Signore, nel suo amore, ha voluto e vuole per tutti e per ciascuno di noi. La parola di Dio che abbiamo ascoltato apre il nostro cuore alla speranza. Il libro della sapienza di fronte alla morte, che noi giudichiamo prematura, di fra Andrea ci dice che il valore di una persona non si misura dal numero degli anni ma dalla qualità delle virtù che hanno caratterizzato la sua vita spesa nell’amore di Dio e nell‘aiuto al prossimo.Il messaggio biblico è carico di speranza fondata sulla certezza che i fedeli defunti sono nella pace, che scaturisce dalla completa intimità d'amore con Dio. San Paolo ci dice che se Dio si è manifestato a noi in Gesù Cristo come un Dio con noi e per noi nessuna tribolazione ci potrà mai separare dall’amore di Gesù Cristo che è morto sulla croce per nostro amore. Nel vangelo abbiamo ascoltato da Gesù che la proclamazione delle beatitudini sono l’inno alla gioia che si compie in Gesù e nei suoi discepoli, chiamati a partecipare al suo mistero pasquale. Può sembrare strana la proclamazione delle beatitudini in una liturgia funebre. Ma esse ci dicono che per fra Andrea, che ha seguito Gesù povero, mite e umile di cuore, misericordioso, pacificatore, puro di cuore, afflitto, affamato e assetato della giustizia , è arrivato il tempo della vita eterna, che è caratterizzata dalla gioia piena derivante dalla visione di Dio, dall'incontro con Gesù Cristo e dalla riunione degli eletti. Le beatitudini che ci presentano la vita eterna con le immagini del regno dei cieli, del banchetto, del possesso della terra promessa, vogliono essere un messaggio di consolazione fondato sulla certezza della misericordia di Dio. Fra Andrea ha affrontato in unione alla passione di Cristo la sofferenza di questo ultimo anno quando lo si incontrava era sempre preoccupato perché doveva fare qualcosa….. Noi oggi in questa celebrazione eucaristica nella quale si rende presente il mistero pasquale di Cristo morto e risorto, crediamo che la potenza della risurrezione di Gesù opera in Lui, per cui siamo sicuri che Egli lo porrà accanto a sé nella gloria e lo farà abitare eternamente nel suo Regno di luce e di pace. Nell'esercizio del ministero sacerdotale come ministero di amore verso i poveri e i malati, fra Andrea ha sperimentato la certezza dell’amore di Gesù Cristo e non ha mai affievolito l'amore a Cristo e ai suoi fratelli. Noi che oggi siamo tristi per la inaspettata morte di fra Andrea, abbiamo la ferma speranza che egli accolto tra le braccia del Padre celeste ricco di misericordia, ha raggiunto la beatitudine promessa dal Signore ai suoi servi fedeli, e siamo sicuri per la fede nella comunione dei santi che fra Andrea partecipa alla nostra liturgia anzi siamo noi che partecipiamo alla liturgia celeste nella quale egli esulta dal cielo.Caro fra Andrea oggi vogliamo pregare il Padrone della messe perché il vuoto  che hai lasciato possa essere riempito dalla generosa risposta alla vocazione religiosa Ospedaliera sulle orme di San Giovanni di Dioda parte di molti giovani. Sono Sicuro caro fra Andrea che San Riccardo del quale sei stato custode appassionato ti accompagnerà in Paradiso, la sari vicino ai tuoi genitori che tanto cercavi e invocavi in questi ultimi tempi, a braccia aperte ti accoglierà San Giovanni di Dio, ti faranno corona i nostri martiri dell’ospitalità per i quali hai speso tante energie nella commissione che ha preparato la celebrazione della loro beatificazione in San Pietro. Ti chiedo anche una preghiera per questa provincia Religiosa che tanto hai amato e servito e prega anche per me perché lo Spirito Santo mi aiuti sempre nella guida della nostra cara provincia. Ciao fra Andrea arrivederci in Paradiso.

 

Il necrologio di Fra Andrea che il Provinciale ha trasmesso a tutti i Confratelli
Una lettera di mons. Rossignoli a Fra Andrea, del Giugno 1992
 

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