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IL PREVOSTO: “DIO DÀ LA VITA E MAI LA MORTE”

Nel giorno della commemorazione dei defunti i fedeli della Comunità pastorale si sono riuniti per la celebrazione dell’Eucaristia nella cappella del cimitero.

 

Preceduta dalla processione, dal sagrato della prepositurale al camposanto, la Messa è stata presieduta dal prevosto della città, don Ettore Colombo, e concelebrata con tutti i sacerdoti che esercitano il loro ministero pastorale in mezzo a noi.

La nostra preghiera è una testimonianza della risurrezione - Il senso della presenza e della celebrazione, di domenica 2 novembre, sono stati spiegati da don Ettore all’inizio della sua omelia: “Noi riteniamo che grazie alla fede coloro che sono morti in Cristo in Lui trovano anche la vita eterna, quella vera. La nostra preghiera è allora una testimonianza della risurrezione. Non solo della risurrezione di Gesù, che ricordiamo in ogni celebrazione eucaristica, ma anche dei fratelli che sono ormai entrati in pienezza nella Pasqua di Cristo mediante il mistero della morte e che ora vivono con lui per sempre.”

Noi siamo chiamati a risorgere con Cristo - Nel proseguo della sua riflessione, il prevosto ha sottolineato che “credere nella risurrezione forse è qualcosa che ci spaventa un po’. È qualcosa di profondamente diverso dal credere nell’immortalità dell’anima o in una vaga esistenza dopo la morte”. Ma ha subito aggiunto che “se non portiamo nel cuore la speranza nella risurrezione che cosa ci troviamo a fare a pregare davanti ai nostri morti, che sono andati a finire nel nulla? Con la venuta di Gesù questa speranza, che può essere ancora vaga dentro i nostri cuori, assume una sua concretezza. È certo che il Signore è risorto: questo è il fondamento della nostra fede ed è altrettanto certo che noi siamo chiamati a risorgere con Lui. Gesù stesso lo ha annunciato durante il suo ministero pubblico in mezzo agli uomini.”

“Il volto del nostro Dio – ha poi proseguito don Ettore - è quello di un Dio che dà la vita e mai la morte (Giovanni 5, 21-29) anzi Gesù lega strettamente la risurrezione dei morti all’ascolto della sua parola.” Il prevosto ha quindi spiegato che “è importante non solo udire la voce del figlio di Dio, e questo è possibile a tutti, ma anche ascoltarlo, e questo è possibile solo a chi vuole aprire il suo cuore e dopo aver udito fa proprio quello che il Signore gli ha detto.”

Una grande speranza - Il responsabile della Comunità pastorale, a conclusione della sua omelia, ha detto che “è la certezza di partecipare alla risurrezione di Gesù che ci permette di guardare alla nostra morte e alla morte dei nostri cari con una grande speranza. È la medesima certezza che ci chiede di ricuperare il senso del morire cristiano e il modo con cui vivere la vicinanza ai nostri cari defunti.”

Ottava dei morti, Messa al cimitero - Durante l’Ottava dei morti, il numero ridotto dei sacerdoti non consente di celebrare la Messa delle ore 14,30 al cimitero. Per questo motivo, non volendo rinunciare alla possibilità di pregare vicino ai nostri cari defunti, la diaconia della Comunità pastorale ha scelto di celebrare la Messa delle ore 9,00 non in chiesa prepositurale ma nella cappella del cimitero, da lunedì 3 a sabato 8 novembre.

 

Cernusco sul Naviglio, 3 novembre 2014

 

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