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HOME > La Comunità > 23 Giugno 2014

NELLA SOLENNITÀ DEL CORPUS DOMINI
RICORDATO IL 40° DI MESSA DI PADRE GHEZZI

La celebrazione della Messa, nella chiesa prepositurale, di giovedì 19 giugno, alle ore 20,30, ha preceduto la processione con il Santissimo Sacramento per le vie della centro cittadino.

 

Preceduta dalla Giornate eucaristiche, che hanno visto riunito nelle tre chiese parrocchiali cittadine i fedeli della Comunità pastorale ad adorare Gesù eucaristico, è stata celebrata, nel rito ambrosiano, lo scorso giovedì 19 maggio, la solennità del Corpus Domini. Dopo la celebrazione della Messa, nella chiesa prepositurale, alle ore 20,30, è seguita la processione con il Santissimo Sacramento per le vie della centro della nostra città.

La celebrazione eucaristica, con tutti i preti della nostra Comunità pastorale, è stata presieduta da padre Luciano Ghezzi, che quest’anno ricorda il suo quarantesimo di ordinazione sacerdotale. Analogo anniversario anche per don Ettore Bassani, collaboratore della Comunità pastorale e cappellano delle Suore Marcelline e dell’Ospedale Uboldo, e da padre Emilio Spinelli, missionario in Bangladesh, che però era assente per precedenti impegni.

La prima lettura proposta dalla liturgia per questa solennità, tratta dal Deuteronomio (Dt8, 2-3. 14b-16a) è stata da guida al nostro concittadino padre Luciano, missionario del Pontificio Istituto Missioni Estere (PIME), per ripercorrere i quarant’anni del suo ministero. «“Mi sono riconosciuto nelle parole del Deuteronomio quando “Mosè parlò al popolo dicendo: ‘Ricordati di tutto il cammino che il Signore, tuo Dio, ti ha fatto percorrere in questi quarant’anni nel deserto’. Anche a me è toccato fare l’esperienza del deserto ma non in senso fisico, morfologico, bensì interiore.» Padre Luciano ha quindi raccontato che ha vissuto questa esperienza di deserto interiore «non perché mi sia sentito abbandonato da Dio e dal suo amore, ma perché ho incontrato persone che non mi capivano e che io non capivo.”  Nel periodo trascorso nelle Filippine, a parte la barriera della lingua, per padre Ghezzi, era il loro modo di leggere la vita diverso dal suo a creargli difficoltà.

Ma Mosè, nel proseguo della lettura, dice che «ti ha fatto percorrere in questi quarant’anni nel deserto, per umiliarti e metterti alla prova» e padre Luciano ha commentato che il Signore fa questo «non per il gusto di provarci, di purificare il nostro cuore, di farci affrontare le difficoltà, ma come dice il Signore, per mezzo di Mosè, “per sapere quelli che avevi nel cuore”».

Il nostro concittadino ha quindi ricordato che anche a lui è toccato passare delle prove e avere la tentazione di abbandonare tutto. Ma da queste tentazioni padre Luciano è uscito perché il Signore gli ha fatto sperimentare la sua Parola, come racconta ancora il Deuteronomio,  l’ha «nutrito della manna, per (far) capire che l’uomo non vive soltanto di pane, ma che l’uomo vive di quanto esce dalla bocca del Signore», cioè della sua parola di vita eterna.  Padre Ghezzi ha, quindi concluso, ricordando che Gesù, alle folle di Giudei che lo ascoltavano, ha detto: “Io sono il pane vivo, disceso dal cielo. Se uno mangia di questo pane vivrà in eterno e il pane che io darò è la mia carne per la vita del mondo.”

Al termine della Messa, si è snodata, per le vie del centro cittadino, la processione eucaristica, per dire – come ha ricordato il prevosto della città, don Ettore Colombo - “la nostra dedizione a Gesù e il desiderio di portarlo a tutti.”   

 

Cernusco sul Naviglio, 23 giugno 2014

 

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