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HOME > La Comunità > 3 Febbraio 2014

DOMENICA 9 FEBBRAIO: GIORNATA DELLA SOLIDARIETÀ

In occasione della Giornata della solidarietà, che nella diocesi ambrosiana sarà celebrata domenica 9 febbraio, le Acli e la Caritas della nostra città promuovono un'iniziativa comune sui sagrati delle chiese cittadine. La Giornata ci invita a riflettere sulla “solidarietà”, una parola che “si è un po' logorata e a volte la si interpreta male, ma indica molto più di qualche atto sporadico di generosità”

 

Sui sagrati delle chiese di Santa Maria Assunta, di San Giuseppe Lavoratore e della Madonna del Divin Pianto – domenica 9 febbraio - saranno in distribuzione, a offerta libera,  le arance: il ricavato andrà a sostegno della Caritas cittadina. A San Giuseppe Lavoratore si potranno trovare anche delle torte. Le arance arriveranno dalla Coo­perativa sociale Giovani in Vita di Sinopoli (RC) che produce sui terreni confiscati alla 'ndrangheta ed è impe­gnata nel recupero di soggetti svantaggiati, per lo più detenuti, ex-detenuti e giovani che rischierebbero altrimenti di diventare manovali della criminalità organizzata.

Solidarietà, parola logorata? - «Lo spunto principale da cui partire per celebrare domenica 9 febbraio la Giornata della solidarietà – ha scritto Don Walter Magnoni, responsabile del Servizio per la pastorale sociale e il lavoro della nostra diocesi - arriva da papa Francesco. Nella sua esortazione apostolica “Evangelii gaudium”, infatti, afferma: “La parola ‘solidarietà’ si è un po' logorata e a volte la si interpreta male, ma indica molto più di qualche atto sporadico di generosità”. Il Papa poi aggiunge che si tratta di “creare una nuova mentalità” che pensi in maniera “comunitaria”: “La solidarietà si deve vivere come la decisione di restituire al povero quello che gli corrisponde”.»

Don Walter invita quindi a riflettere su questo parola “logorata” e evidenzia alcuni rischi presenti nel linguaggio comune a proposito di solidarietà. “Il rischio reale - che quotidianamente trova là sua realizzazione in tanti rapporti umani  - è quello di ‘usare’ le persone: è la tentazione del cercare gli altri in maniera meramente strumentale. Può accadere che si chiami solidarietà uno stile auto-centrato in cui, più che servire l'altro, ci si serve dell'altro per i propri interessi.” Poi, a partire dalla parabola del Buon Samaritano, individua “un altro rischio legato alla solidarietà: farla diventare una forma sofisticata di dominio narcisistico. Anziché lasciarsi toccare dal bisogno che s'incontra mentre si è affaccendati nella trama del vivere quotidiano, si possono cercare forme di solidarietà ­studiate a tavolino ­tese a creare rapporti di sopraffazione.” Il terzo rischio è poi un invito a “fare un elogio delle parole scritte con la minuscola. Anche la solidarietà è uno di quei termini che hanno una sua forza se vissuti senza enfasi.” Insomma, c’è di che riflettere.

Convegno - Sabato 8 febbraio, alle ore 9,30 - al cinema Palestrina a Milano – ci sarà un convegno – promosso dalla diocesi - dal titolo “La solidarietà uno stile di costruzione della storia” con il Silvano Petrosino, professore di Filosofia della comunicazione all’Università Cattolica di Milano.

Cernusco sul Naviglio, 3 febbraio 2014

 

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