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HOME > La Comunità > 20 Gennaio 2014

FESTA DI SANT’AGATA, PATRONA DELLE DONNE

Il prossimo 5 febbraio ricorre la memoria liturgica di sant’Agata, che nella nostra comunità pastorale costituisce l’occasione per ricordare, con particolare devozione, questa vergine e martire, invocata come protettrice delle donne.

 

Due momenti caratterizzeranno la festa di san’Agata di martedì 5 febbraio. Alle ore 18,30 – nella chiesa prepositurale di santa Maria Assunta - ci sarà la celebrazione della Messa. Seguirà poi la cena presso il ristorante “Da Peppino” di Carugate. “Vivremo – assicurano le organizzatrici – tra una portata e l’altra, tra una risata e l’altra, tra una sorpresa e l’altra, una serata diversa, all’insegna di tanta allegria e animazione”. La quota di partecipazione è di euro 25 e le iscrizioni si ricevono presso le segreterie degli oratori.

Perché sant’Agata è la protettrice delle donne? Perché «Agata è modello di vita cristiana per la purezza e la santità dei suoi propositi, per aver vissuto nella verità; per aver onorato Dio in modo libero, volontario e senza indugio; per la sua esclusiva devozione a Dio, per essersi mantenuta fedele a Gesù Cristo di fronte agli allettamenti – prima – e al martirio – poi – fino alla morte, nella certezza della vittoria della bontà..» E ancora «Sant’Agata non si è vergognata di essere cristiana. Ha parlato! E ha parlato chiaro e forte senza infingimenti o timori, pur sapendo che avrebbe pagato con la sua vita, ma confidando nella parola del Vangelo (“Non abbiate paura di quelli che uccidono il corpo, ma non hanno potere di uccidere l’anima”, Mt 10,28).» Lo ha fatto perché, sant’Agata «al di sopra di tutto, ha posto il suo amore per Gesù, ed è stata pronta a “sostenere per amore di Cristo molti supplizi”. Ha scoperto che “la massima libertà e nobiltà sta qui: nel dimostrare di essere servi di Cristo”. La riscoperta della virtù della purezza non implica il divieto di qualcosa bensì apre alla scelta libera e gioiosa di prepararsi a donare in pienezza e totalità il proprio corpo all’interno di una stabile reciproca appartenenza di amore che è sigillata nel sacramento del matrimonio. Ci si apre, così, ad un cammino di santità che, fondato nell’apertura vicendevole dell’uno verso l’altra, fa vivere di Dio, con Dio, per Dio. Alle nuove generazioni, sant’Agata si offre come modello possibile, imitabile di “misura alta e trascendente della vita”». (Dall’omelia del cardinale Paolo Romeo, arcivescovo di Palermo, in occasione della Festa di Sant’Agata, patrona di Catania, 5 febbraio 2011).

Cernusco sul Naviglio, 27 gennaio 2014

 

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