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SCOLA: L’EUCARISTIA INTRODUCE «NELLA LOGICA DEL DONO»

 

Conquistati dall’amore di Cristo, «tutta la nostra esistenza acquista una "forma eucaristica". Ed è posto il principio indistruttibile dell’unità tra noi e con tutti i nostri fratelli uomini».

 

 

L’Arcivescovo, cardinale Angelo Scola, nell’omelia della Messa in Coena Domini del Giovedì Santo, celebrata lo scorso 2 aprile in Duomo - commentando la letture e attingendo al magistero di san Giovanni Paolo II, nel decennale della morte - ha spiegato come la partecipazione all’Eucaristia introduce «nella logica del dono come legge della vita». Conquistati dall’amore di Cristo, «tutta la nostra esistenza acquista una "forma eucaristica". Ed è posto il principio indistruttibile dell’unità tra noi e con tutti i nostri fratelli uomini».

 

«Parlando di "Chiesa in uscita", papa Francesco - nella Messa conclusiva della Gmg 2013 di Rio - ha ricordato che "fuo­ri c’è una moltitudine affamata e Gesù ci ripete senza sosta: voi stessi date loro da mangiare"». Ebbene: «L’invito di Gesù che il Papa ci ricorda comprende certamen­te la condivisione del cibo, ma non si fer­ma a questo – ha spiegato Scola - A imitazio­ne del loro Maestro e Signore i cristiani vo­gliono condividere con i fratelli tutta la loro persona e tutta la loro esistenza».

 

«Expo è ormai alle porte – ha aggiunto l’ar­civescovo - e la Chiesa intende in questa occasione testimoniare, con le parole e con le opere, questo modo intero, inte­grale, nell’affrontare i bisogni dell’uomo. Intende farlo come faceva Gesù che dila­tava il bisogno in desiderio. Gli apostoli avevano bisogno di lavarsi i piedi. Gesù, che è figlio di Dio si fa carico di quel ba­nale - per un giudeo - bisogno, ma lo tra­sforma in un segno del Suo amore che li­bera. Vuole che loro - pensiamo a Pietro - abbiano parte con Lui. Cosa può com­piere l’umano desiderio più del bell’a­more?». Quel bell’amore, ha aggiunto, «di cui tanto bisogno ha la nostra contem­poraneità, in un tempo in cui si chiama "amore" tutto e il contrario di tutto». L’ul­timo invito è stato a prendere fra le mani il Crocifisso «a guardarlo e a lasciarsi guardare», per incontrare «il volto della misericordia del Padre».

 

Fondo di solidarietà tra parrocchie - In precedenza, sempre nel Giovedì Santo, al termine della Messa Crisma­le, il vicario generale della diocesi, monsignor Mario Delpini, aveva annunciato la costituzione di un fondo di solidarietà tra parrocchie, affinché le comunità più «ricche» aiutino quelle me­no provviste di mezzi materiali, così che possano far fonte alle diverse necessità quali manutenzioni delle chiese, gestione degli oratori, aiuto ai poveri. Il fondo è una delle proposte avanzate nel testo «L’interesse è la comunione», sottoposto al cardinale Scola, nel quale sono offerte le conclusioni del lavoro della «commissione per la perequazio­ne degli enti» voluta dallo stesso arcive­scovo. L’incentivazione di prestiti in­fruttiferi tra parrocchie, la promozione della condivisione dei beni entro le comunità pastorali, la destinazione e la cessione di beni immobili non più utiliz­zati per attività pastorali (case canoniche e altri edifici), la va­lorizzazione dei beni culturali ecclesiastici: sono le altre «pro­poste concrete» avanzate dalla commissione.

Delpini ha poi invitato tutti a partecipare alla serata di rifles­sione e spettacolo del 18 maggio in piazza Duomo, evento inaugurale della presenza della Chiesa in Expo.

Per approfondire, incrociNews

Cernusco sul Naviglio, 6 aprile 2015

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