CernuscoInsieme

Condividi il contenuto di questa pagina con i tuoi amici:

Torna alla pagina precedente

comunità pastorale

voce amica agorà oasi cVillage

piazzetta

dalla città

CernuscoInsieme.it - Il Portale della tua Città

Stai navigando in
HOME > In Diocesi > 23 Marzo 2015

I GENITORI LOMBARDI RICONOSCONO LA CENTRALITÀ DELL’ORATORIO

Presentata la ricerca “L’oratorio oggi”, commissionata da “Oratori diocesi lombarde” (Odl) a Ipsos Italia e presentata lo scorso 12 marzo a Milano. Il 75% delle parrocchie lombarde ne ha uno.

 

“Su un totale di 3068 parrocchie della Lombardia gli oratori sono 2.037 e sono frequentati in media da 180 ragazzi. Le parrocchie senza oratorio sono 695, mentre in 66 parrocchie c’è ma non viene utilizzato”. È quanto emerge dalla ricerca “L’oratorio oggi”, commissionata da Oratori diocesi lombarde (Odl) a Ipsos Italia e presentata lo scorso 12 marzo a Milano. “Si è trattato di una ricerca inedita e con una base molto ampia - ha spiegato il direttore di Ipsos, Nando Pagnoncelli - perché ha coinvolto l’82% delle parrocchie lombarde, una percentuale significativa”. L’indagine ha permesso di censire le strutture presenti: il maggior numero di oratori si trova nella diocesi di Milano (937), seguita da Brescia (359), Bergamo (271), Como (233), Cremona (143), Lodi (104), Mantova (100), Pavia (61), Crema (53) e Vigevano (46).

“I numeri non dicono mai tutto, ma dicono sempre almeno qualcosa”, ha spiegato don Samuele Marelli, responsabile di Oratori diocesi lombarde. “Abbiamo voluto fare questa ricerca - continua don Marelli - per dare scientificità a un mondo che fa tanto, ma di cui spesso si parla in maniera approssimativa. L’oratorio è frutto della tradizione, ma il fatto che il 75% delle parrocchie lombarde ne abbia uno è la conseguenza di una scelta continua delle diocesi lombarde. In Lombardia ci sono circa la metà degli oratori italiani, un patrimonio prezioso”. 

Secondo la ricerca condotta da Ipsos l’oratorio resta “uno dei principali luoghi di aggregazione dell’infanzia”, seconda solo ai centri sportivi. Il 79% degli intervistati dichiara infatti di frequentare l’oratorio, regolarmente (38%) o saltuariamente (41%). Una percentuale più alta tra i bambini (65%) rispetto ai ragazzi (50%). Gli oratori sono aperti tutta la settimana, tutto l’anno, soprattutto nel pomeriggio, e in particolare la domenica, dove si tocca il picco del 92%. Dall’indagine emerge come anche i genitori riconoscano la centralità dell’oratorio e del suo ruolo sociale: il 65% degli intervistati lo considera un punto di riferimento per i ragazzi e i bambini della zona e del quartiere, anche se si fatica a riconoscerne il ruolo educativo soprattutto superata l’infanzia. In particolare i genitori (circa la metà degli intervistati) ritengono l’oratorio un “luogo sicuro in cui i bambini possono confrontarsi e giocare senza pericoli”.

Laici impegnati in Oratorio - “La ricerca - ha spiegato Pagnoncelli - ha permesso di far luce anche sulla realtà dei laici impegnati in oratorio. Il 98% degli oratori può contare su almeno un educatore, collaboratore o volontario laico. Di questi la metà è costituita da adulti con più di 30 anni, il 32% di ragazzi fino a 18 anni e il 19% di giovani tra 19 e 30 anni”. Significativa anche la presenza di personale retribuito, riscontrata nel 28% delle realtà.

“Una grossa parte dell’integrazione di bambini e ragazzi musulmani di seconda generazione si sta facendo nei nostri oratori”. Lo ha detto l’arcivescovo di Milano, cardinale Angelo Scola, intervenendo alla presentazione della ricerca “L’oratorio oggi”. Secondo l’indagine nell’86% degli oratori lombardi c’è un ragazzo straniero mentre, complessivamente, i bambini stranieri rappresentano l’11% delle frequenze totali. Tra questi i musulmani sono circa un terzo. Questo, ha proseguito l’arcivescovo, sottolinea la volontà dell’oratorio di essere una realtà “aperta a tutti a 360° gradi, che uno abbia o non abbia fede”. In questo, ha continuato il cardinale, gli oratori sono un “fenomeno missionario perché sono frequentati da molti più bambini e ragazzi di quelli che frequentano la Messa la domenica. Questo non deve essere visto come un fatto negativo, ma come la dimostrazione dell’energia aggregativa che la fede possiede”. Per continuare a svolgere questa funzione in un contesto “plurale” in grande trasformazione, ha concluso l’arcivescovo, l’oratorio deve riscoprire il suo essere una “comunità educante”. “I ragazzi di oggi - ha spiegato Scola - vivono una realtà di comparti stagni: scuola, famiglia, sport, attività culturali. Compito dell’oratorio è quello di provare a offrire una proposta educativa unitaria”.

Cernusco sul Naviglio, 23 marzo 2015

Sito continuativamente attivo dal 1 gennaio '01    Best View:  800x600  IE 6