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HOME > In Diocesi > 16 Marzo 2015

IN QUINDICI ANNI DIMEZZATE LE NOZZE IN CHIESA

Sono dati preoccupanti quelli pubblicati domenica 8 marzo sul supplemento Milanosette di Avvenire e riguardanti i matrimoni nella diocesi di Milano.

 

Negli ultimi 15 anni le cerimonie nuziali in Chiesa si sono più che dimezzate passando dalle 15.954 del 1999 alle 6.135 del 2014. Pesantissima la situazione anche a Milano città: secondo i dati del Comune negli ultimi 10 anni i matrimoni sono calati del 27 % da 4074 a 2984. Ma è il dato di quelli religiosi il più critico: - 44%.

Il crollo dei matrimoni – secondo  Monsignor Luca Bressan, vicario episcopale per la cultura, la carità, la missione e l’azione sociale -  interroga la Chiesa «su due livelli. Primo: i matrimoni sono in calo perché diminuisce la “materia prima” che li produce, cioè i giovani», «siamo una generazione che non è capace di generare, a differenza della precedente che ci ha generato.» Poi, ed ecco il secondo livello, perché «si percepisce sempre di meno l’amore tra un uomo e una donna come una questione pubblica, un bene per la società. Ad esempio, l’apertura alla vita, la capacità di essere attenti a forme di malattia, emarginazione e disagio, agli anziani, ai malati, ai bambini che cercano una famiglia. Dall’altro punto di vista proprio questa privatizzazione del legame affettivo oscura il suo valore che ha all’interno di un cammino di fede, per cui diventa una questione sulla quale non si percepisce che cosa Dio abbia da dire e in che modo possa aiutare la Chiesa a rendere visibile l’amore che è chiamata a testimoniare.»

«Se c’è un luogo di pastorale missionaria oggi è proprio il corso fidanzati – ha sottolineato monsignor Bressan nell’intervista a Milanosette-Avvenire - una piazza da tenere ben presidiata, secondo quell’ottica della Chiesa in uscita che il Papa richiama» con la conseguenza che anche i corsi fidanzati vanno rivisti, perché «pensati in un’ottica di continuità, cioè che arrivasse gente che aveva già interiorizzato più o meno alcuni principi fondamentali della fede e che si trattava di svilupparli. In realtà diventano occasione di nuova evangelizzazione, per aiutarli a vedere in che modo - non solo con un percorso intellettivo - si fa esperienza di Dio, ma proprio accompagnandoli da persona a persona.»

«Più che la crisi economica – a parere di monsignor Bressan - che sarebbe facilmente regolabile, ciò che influisce sulla crisi del matrimonio inteso come scelta definitiva è il contesto culturale che ci porta a vivere tutto come provvisorio. Non c’è nulla di definitivo ormai nella vita: il lavoro, l’abitazione”, il matrimonio, rinviarlo “in realtà vuol dire rimandare soprattutto la decisione di generare. Tutto sommato la cultura considera reversibile la scelta matrimoniale, ma se genero un figlio, quella è una scelta non più reversibile.»

Per approfondire e per consultare i dati, incrociNews 

 

Cernusco sul Naviglio, 16 marzo 2015

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