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UN’ASTA PER RIMPINGUARE LE CASSE DEL “FONDO”

Il “Fondo Famiglia Lavoro” della diocesi di Milano ha le casse vuote. Dall’inizio del 2013 ad oggi ha raccolto oltre 5 milioni e mezzo di offerte e le ha distribuite a 2.732 famiglie.

 

Nonostante la grande generosità dei fedeli e dei cittadini che vivono nella diocesi, le risorse non sono sufficienti a soddisfare tutte le domande. Sono in attesa di ricevere un contributo ancora 250 famiglie. E altre se ne aggiungeranno nei prossimi mesi, se si considera la fila sempre più lunga delle persone ai Centri di ascolto Caritas, come messo in luce dall’ultimo “Rapporto sulle povertà”.
«E la percentua­le di italiani continua ad aumentare: fra il 20 il 30% ai Centri d'ascolto, il 40% fra quan­ti si rivolgono al Fondo. Sono famiglie – ha osservato Luciano Gualzetti, segretario generale del Fondo, lo scorso 10 novembre, presentando l’asta benefica - rimaste senza lavoro, gravate dai debiti e insidiate dagli usurai».

Dopo la nuova campagna di raccolta fondi lanciata questa estate - “Un buon investimento ha un nome e un faccia. Milano investe su chi ha perso il lavoro” - che ha fruttato sino a oggi 320mila euro, la diocesi di Milano rinnova l’appello ai cittadini, in vista del periodo natalizio, con l’iniziativa “I regali del cardinale per chi ha perso il lavoro”, un’asta di beneficenza sugli oggetti che l’arcivescovo ha ricevuto in dono e che a sua volta intende offrire alle famiglie in difficoltà. Il catalogo degli oggetti messi all’asta è visionabile consultando la presentazione on line sul sito www.fondofamiglialavoro.it e www.rotarymeda.it.

Il ricavato dell’asta alimenterà le attività previste dalla fase due del Fondo: le erogazioni a fondo perduto, la formazione professio­nale, il microcredito, la consulenza azien­dale. «Sono 40 le persone che hanno ritro­vato lavoro; di queste, 20 hanno avviato un'attività imprenditoriale. La crisi conti­nua a mordere, crescono i bisogni; ma a li­vello di parrocchie, comunità, decanati – ha detto ancora Gualzetti - si moltiplicano le ri­sposte, anche innovative, sul modello del Fondo».

«L’eco di polemiche legate ad esperienze di solidarietà come il Refettorio Ambrosiano o l’accoglienza dei profughi a Magenta mostra come la crisi rischia di renderci sempre più rassegnati, cinici e fatalisti», ha riflettuto monsignor Luca Bressan, vi­cario episcopale per la cultura e la carità, intervenuto alla presentazione dell’asta benefica. Ecco perché il Fondo è prezioso: «Seminiamo legami e speranza. Nella crisi, impariamo che si riparte solo insieme».

 

 

Cernusco sul Naviglio, 17 novembre 2014

 

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