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CARITAS, AI CENTRI DI ASCOLTO
UNO SU TRE È ITALIANO

Presentato il Rapporto sulle Povertà in Diocesi: quasi la metà di chi chiede aiuto è un vecchio assistito, over 55 senza lavoro a rischio di povertà cronica. «Situazione sociale drammatica»

 

Aumentano gli italiani. Chi ha perso il lavoro non lo ha ritrovato. I disoccupati di lungo corso raggiungono ormai quelli che hanno perso il lavoro nell’ultimo anno. I più penalizzati risultano le persone tra i 55 e i 64 anni, troppo giovani per andare in pensione, troppo vecchie per ritrovare una nuova collocazione, che rischiano di diventare poveri cronici. Diminuiscono le donne straniere che cercano lavoro come badanti e colf, una figura tipica tra gli utenti dei servizi della Caritas. Prevale la sfiducia e la frustrazione: si smette di cercare lavoro e si chiedono aiuti economici per pagare bollette e mutui. Questi sono gli effetti di sei anni consecutivi di crisi economica sul territorio della diocesi di Milano secondo il Rapporto sulle Povertà della Diocesi di Milano, presentato lo scorso 30 ottobre nel corso di un convegno, nella sede di Caritas Ambrosiana.

Al centro del dibattito anche la questione degli stranieri. Al contesto sociale difficile del nostro Paese si aggiunge una lunga crisi politica in Medio Oriente e nei Paesi della sponda sud del Mediterraneo. In mancanza di una risposta politica all’altezza della situazione, i flussi di profughi in fuga da guerre e persecuzioni rischiano di esasperare le tensioni sociali sul nostro territorio.

Il direttore di Caritas Ambrosiana don Roberto Davanzo ha spiegato: «In questa situazione drammatica il non profit e il territorio mostrano una grande capacità di reazione e sono la migliore risposta a quelle forze politiche che vorrebbero alimentare pretestuose guerre tra poveri al solo scopo di guadagnare qualche margine di manovra politica».

Secondo il Rapporto sulle povertà, dal 2008 al 2013, gli italiani che chiedono aiuto ai centri di ascolto sono aumentati in media del 4% all’anno e sull’intero periodo del 23,5%. Se dunque prima della crisi erano un quarto degli utenti, nel 2013 sono diventati un terzo.

Per approfondimenti: IncrociNews

 

Cernusco sul Naviglio, 3 novembre 2014

 

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