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SCOLA: “LA LOTTA URGENTE
PER LA LEGALITÀ RIGUARDA TUTTI”

 

Corruzione: se provati, fatti “gravemente sconcertanti e mortificanti”. Expo: “occasione irripetibile per il nostro Paese”. Due temi affrontati dal nostro Arcivescovo in un’intervista.

 

 

Commentando gli episodi di corruzione e arresti legati all’Expo – nell’intervista che il nostro arcivescovo, cardinale Angelo Scola, ha rilasciato lo scorso 8 giugno ad Avvenire – ha detto che «Tutto ciò, quando provato, è gravemen­te sconcertante e mortificante. Oltre alle responsabilità personali che la ma­gistratura indaga, dobbiamo ricono­scere - sul piano sto­rico - la nostra scar­sa educazione civica. Non dimentichiamo che la lotta urgente per la legalità ri­guarda ciascuno di noi, in ogni no­stra azione.» Scola ha anche invitato, come via per reagire a questa triste pagina – a non ridurre «Milano e l’Expo a questi gravi aspetti negativi. Ci sono molti imponenti fatti di be­ne che io tocco con mano, visitando le parrocchie o altri ambiti di vita del­la gente: penso all’enorme, capillare azione di condivisione del bisogno svolta da centinaia e centinaia di as­sociazioni cristiane e laiche, o alla vi­talità e all’intelligenza delle tante opere educative portate avanti nono­stante le crescenti difficoltà. Non mancano affatto consistenti se­gnali che devono farci guardare al fu­turo di Milano con speranza. Occor­re circondare il male da ogni parte con il bene per superarlo. Ma questo “assedio” deve diventare più visibile ed essere valorizzato.»

Il tema dell’Expo richiede grande sforzo pedagogico - Un altro tema affrontato nell’intervista è stato quello dell’Expo. L’Arcivescovo ha sottolineato che «c’è un rischio grave per l’Expo: delegare ai tecnici e alla tecnoscienza l’interpretazione del tema (“Nutrire il pianeta, energia per la vita”). Una scelta che allontana il popolo e diventa un ostacolo per la crescita antropologica, sociale, ecologica dell’Italia e dell’Europa.  Nutrire il pianeta, energia per la vita è un argomento che chiede un grande sforzo pedagogico.» Scola ha poi aggiunto che «tutti siamo chiamati a convergere in una amicizia civica per proporre una visione antropologica integrale, cui si connettono i temi dell’ecologia umana, dell’ecologia ambientale, della condivisione del cibo che implica una riflessione critica sul sistema economico e sulla finanza. Passasse almeno l’idea che la fame nel mondo non è una tragica fatalità, ma l’inaccet­tabile conseguenza di mancate scelte politiche.»

 

Milano ha bisogno di trovare l’anima per il suo futuro - L’arcivescovo - riflettendo sulla crisi che ha colpito Milano ma anche l’intero Paese e sulla possibilità che Expo possa aiutarci ad uscire più velocemente dalle attuali difficoltà - ha spiegato che «l’Expo è un fatto assai rilevante, ma è solo un mezzo. La questione di fon­do resta la seguente: Milano vuol de­cidersi ad essere - finalmente - me­tropoli? Per questo ha bisogno di tro­vare l’anima per il suo futuro. Ha bi­sogno, cioè, di un fattore unificante, capace di generare quel nuovo umanesimo che è un’urgenza impro­crastinabile anche per il Paese e per l’intera Europa, come dimostra l’antieuropeismo emerso con le ul­time elezioni. Questo umanesimo va radicato, da un lato, nella domanda di senso dell’uomo d’oggi, dall’altro nella capacità di valorizzare quella molteplice varietà di culture, lin­gue, storie, religioni... che l’Europa ha sempre dimostrato di saper custodire. Non dimentichiamo che tra qualche anno una grossa percentuale dei nostri giovani parlerà almeno tre lingue e si muoverà all’interno del continente, come noi a mala pena ci muovevamo all’interno della regione. Insomma, davanti all’Europa di og­gi (ma forse si dovrebbe incomincia­re a parlare di Eurasia) sta la sfida del grande meticciamento in atto. Su tut­to questo i cristiani, con la loro bi­millenaria storia capace di fare unità valorizzando la pluriformità, hanno molto da dire. O, meglio, da narrare dentro un confronto appassionato.»  

 

Cernusco sul Naviglio, 16 giugno 2014

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