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8 MAGGIO: INSIEME PER
 “SEMINARE LA GIOIA DEL VANGELO”

«La missione scaturisce dalla gratitudine per il dono che il Signore fa di Sè al suo popolo e a tutta l'umanità. La professione della nostra fede per le vie della città vuole di­re a tutti la nostra decisione di percorrere le vie dell'umano. fino nelle periferie più lonta­ne, per seminare la gioia del Vangelo nel "campo che è il mondo"». Così il cardinale Scola, nella lettera pastorale «Il campo è il mondo», ha presentato il gesto del prossimo 8 maggio.

 

Perché “una professione di fede pubblica e comunitaria”, “perché un simile gesto di ve­nerazione alla reliquia del Santo Chiodo?”  «In primo luogo – ha spiegato monsignor Luca Bressan, vicario episcopale, su Avvenire di sabato 3 maggio 2014 - per il suo valore iconico: il chiodo è il segno visibile del limite a cui osa giungere l'a­more di Dio per noi, fino alla croce del Figlio. Non è quindi lo spunto per esaltare un cristianesimo triste e senza resurrezione, quanto piuttosto, come ci chiede Papa Francesco, il luogo per esaltare la forza dell'incarnazione di Dio e la capacità di trasfigurazione e di redenzione che il suo amore contiene. Dentro la crisi che ci attanaglia, un simile gesto è fonte di una speranza senza confini!»

Un secondo motivo, ha aggiunto monsignor Bressan, è perché «il Chiodo richiama anche la nostra storia: san Carlo lo portò in processione per la città appestata, come pure il cardinale Carlo Maria Martini nel 1984. Due momenti di crisi, come il nostro attuale. La croce con la reliquia del Santo Chiodo li ha attraversati, simbolo di una fede che si lega alla storia di Milano per condividerla e per essere energia di rinnovamento e di rilancio. La croce attraverserà anche questa nostra crisi attuale.»

Due movimenti - Per il vicario episcopale, il gesto dell’8 maggio è segnato da due movimenti: «un primo di u­scita, per le vie del mondo a­scoltandone le voci, i passi fatti, le attese, le paure, le sconfitte, le sfide, nel pome­riggio; un secondo di raccolta, per ascoltare come la cro­ce di Cristo ci ha redento e ci guida nel nostro cammino dentro la storia per testimoniare la presenza di Cristo e­vangelo dell'umano, la sera. Nel pomeriggio la professio fidei percorrerà perciò le vie del mondo. Sono stati scelti quattro luoghi simbolo della tra­sformazione in atto, con le sue ferite e le sue speranze: i "mondi" della salute, della cultura, del lavoro e dei migranti. Vivremo come un solo corpo una processione ideale in questi quattro luoghi, accompagnando il Santo Chiodo; ascolteremo la voce profonda di Milano, l'anima della città, raccontarci come gli uomini e le donne stanno vivendo il travaglio che contraddistingue questo nostro momento; per poi giungere e riunirci tutti insieme».

Guidati dall’evangelista Luca - Il riunirsi, al termine della giornata dell’8 maggio, in piazza Duomo, per monsignor Bressan «sarà un momento per rimanere affascinati dal grande gesto messo in scena da Dio per la nostra salvezza, facendo nostra la cornice attraverso la quale l’evangelista Luca racconta e tramanda la passione, la morte e la resurrezione di Cristo per la nostra salvezza. Sarà questa la nostra professio fidei.»

 

Scarica la brochure dell'iniziativa

 

Cernusco sul Naviglio, 5 maggio 2014

 

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