CernuscoInsieme

Condividi il contenuto di questa pagina con i tuoi amici:

Torna alla pagina precedente

comunità pastorale

voce amica agorà oasi cVillage

piazzetta

dalla città

CernuscoInsieme.it - Il Portale della tua Città

Stai navigando in
HOME > In Diocesi > 17 Febbraio 2014

UMILI COME MARIA PER RISPONDERE AL DONO DELL’INCONTRO CON CRISTO

Martedì scorso, il Card. Scola ha commemorato in Duomo il IX anniversario della morte di Don Luigi Giussani, in occasione del XXXII anniversario del riconoscimento pontificio della Fraternità di Comunione e Liberazione. La Messa commemorativa è stata quindi celebrata in coincidenza della memoria della Beata Vergine Maria di Lourdes.

 

Il card. Scola, partendo dalle Letture bibliche e dal Vangelo del giorno, evidenzia come lo stupore dell’incontro col Signore, debba essere uno “stupore grato” e responsabile. Deve cioè impegnarci a vivere la vocazione cristiana con atteggiamento umile e realistico per renderci “fedeli lieti e costruttivi”.

Stupore di un incontro - “Solo Dio sazia e può saziare gratuitamente il cuore dell’uomo.” Questo il senso della Lettura biblica del giorno (Is 55,1-2). Il cuore dell’uomo infatti vive di un “ardente desiderio di compimento che nessuna persona è in grado di colmare con le proprie forze, ma che ha bisogno dell’invito di un Altro”. Questo invito, anzi questo dono, non può che generare stupore in chi lo riceve. È lo stupore di Elisabetta quando riceve la visita di Maria che porta in grembo Gesù. Ma anche nell’incontro con chi ha ricevuto un particolare carisma si manifesta uno stupore analogo, come quello che “ha colmato il cuore di molti quando hanno incontrato Monsignor Luigi Giussani.”

Stupore grato e responsabile – Ma il solo stupore per il dono ricevuto non porta frutto. Ecco perché esso deve essere anzitutto “grato”, ma anche responsabile. Deve quindi diventare “incessante domanda, supplica tenace di riconoscere Cristo presente nella Sua Chiesa e presente per il bene del mondo.” Ma come esprimere questa responsabilità in modo concreto? Il cardinale ricorda come “la responsabilità per il dono ricevuto si esprime nel culto cristiano” che, “come Monsignor Giussani non ha mai cessato di richiamare, coincide con l’offerta totale della vita”, ossia con la propria vocazione cristiana che si configura quindi come risposta responsabile al dono dell’incontro con Cristo. In particolare, in riferimento alla Fraternità di Comunione e Liberazione, il cardinale sottolinea come questa responsabile consapevolezza, sia  “alimentata quotidianamente da una esperienza di fraternità”, che è la vera missione, perché questa non può essere semplicemente “questione di strategie o di particolari attività da aggiungere al tessuto della nostra esistenza quotidiana.”

 

Umili e realisti – Prendendo nuovamente spunto dal Vangelo del giorno, il cardinale mostra come è Maria stessa ad indicare l’atteggiamento indispensabile per vivere questa missione: l’umiltà. «Ha guardato l’umiltà della sua serva» (Lc 1,48). Essere umili significa “stare aderenti alla terra, cioè ben attaccati alla realtà. Ed il Magnificat stabilisce una radicale alternativa tra l’umile e il superbo («Ha disperso i superbi nei pensieri del loro cuore ed ha esaltato gli umili», Lc 1,52)”.  Infatti la superbia “rende impermeabili all’altro, finisce per diventare solitudine cattiva.” E ciò rende impossibile vivere l’esperienza della fraternità “e allora la vita pesa”.

“Questo ha insegnato fino all’ultimo respiro il Servo di Dio don Luigi Giussani.”

 

Cernusco sul Naviglio, 17 febbraio 2014

 

Sito continuativamente attivo dal 1 gennaio '01    Best View:  800x600  IE 6