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HOME > In Diocesi > 7 Ottobre 2013

IMMIGRAZIONE: AL PRIMO POSTO LA DIGNITÀ DELLE PERSONE 

Il cardinale Angelo Scola, arcivescovo di Milano, ha parlato del diritto di cittadinanza, lo scorso giovedì 10 ottobre, al Collegio San Carlo di Milano, durante un incontro dal titolo “La responsabilità delle nuove generazioni verso una società plurale”. L’arcivescovo ha ricordato che “dobbiamo mettere al primo posto la dignità delle persone che arrivano ai nostri confini e abbracciare accogliendo, perché questo è un compito a cui la Chiesa non può sottrarsi”.

 

Parlando di immigrazione il nostro Arcivescovo ha premesso che è “un vescovo e non un tecnico della politica o dell'economia, quindi non posso rappresentare tutte le risposte che la Chiesa è in grado di dare attraverso le diverse fisionomie di fedeli, laici e sacerdoti. Il campo su cui mi muovo è quello che richiama all'esperienza comune di ogni uomo e che quindi cerca di suggerire criteri che permettono all'uomo di essere veramente uomo, come diceva Giovanni Paolo II”.

Servono politiche migratorie innovatrici - Per il cardinale, “vi è la necessità che le politiche migratorie trovino delle piste innovatrici, non puramente difensive. Ciò che è puramente difensivo nella storia non regge”. In particolare, sullo ius soli ha specificato che “bisogna pensare creativamente al diritto di cittadinanza” perché “quel che abbiamo tra le mani è inadeguato, lo ius soli non si può decidere dall'oggi al domani, va regolato, ma mi sembra il principio più realistico. Dobbiamo mettere al primo posto la dignità delle persone che arrivano ai nostri confini e abbracciare accogliendo, perché questo è un compito a cui la Chiesa non può sottrarsi”.

Vedere il dito di Dio che punta su ciascuno di noi - Se di fronte a tragedie come quelle di Lampedusa,  ha affermato l’Arcivescovo, “non cambia qualcosa in noi, restiamo spettatori e non mettiamo in moto la catena del cambiamento” e questo “è possibile se riesco a vedere in qualunque circostanza il dito di Dio che punta su di me e che mi invita a farmi coinvolgere” perché “se non mi nascondo dietro il ragionamento e le idee ma mi apro alla relazione con gli altri soggetti personali e comunitari, potrò dare davvero il mio contributo”.

Affrontare le sfide dell’oggi - L’arcivescovo ha parlato ancora di immigrazione lo scorso 12 ottobre, durante l’omelia della Messa celebrata nella chiesa parrocchiale di Besana Brianza. Scola ha invitato a saper affrontare le sfide dell’oggi, osservando che “il processo di mescolamento di popoli dai Paesi più bisognosi e poveri di noi sta sottoponendo le nostre terre e i nostri costumi a una grande prova, ci domanda un grande cambiamento di culture, di sensibilità e di stili di vita.” Noi dobbiamo saper porre questi avvenimenti in una prospettiva universale, cattolica: “Siamo chiamati con equilibrio ma con grande apertura ad accogliere, in modo pieno di carità cristiana e rispettoso della nostra storia e della nostra tradizione, questi nuovi popoli; se li accogliamo in modo giusto, accettando la dimensione di fatica e di sofferenza, col tempo potranno costituire il nuovo cittadino europeo.”

Per approfondire: www.chiesadimilano.it

Cernusco sul Naviglio, 14 ottobre 2013

 

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