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HOME > Cernusco7 > 9 Marzo 2015

GOVERNO E SINDACI CONTRO IL DEGRADO URBANO

 

Gli atti vandalici e più in generale il degrado urbano, purtroppo, come abbiamo visto anche recentemente nella nostra città, si stanno susseguendo con una certa facilità.

 

 

Il degrado urbano è un fenomeno diffuso un po’ su tutto il territorio nazionale, ma in alcuni contesti metropolitani assume anche dimensioni molto preoccupanti. Per questo il Governo e l’Anci, l’associazione nazionale dei comuni italiani, hanno dichiarato di voler intraprendere una lotta dura al degrado urbano, perché la sicu­rezza dei cittadini è una «priorità». Dai muri imbrattati da writers alla battaglia contro i parcheggiatori abusivi («spesso collegati a reti crimi­nali») fino alla contraffazione delle merci e al «racket dell’accattonaggio e della carità». Sindaci e Ministero dell’Interno hanno deciso di intraprendere una strategia comune. Il ministro dell’interno, Ange­lino Alfano, ha incontrato il presidente dell’Anci, Piero Fassino, ed entrambi hanno concordato di accelerare sul piano per avere città più sicure. Se­condo il ministro servono «più poteri alle forze di polizia e alla magistratura, con norme più severe per il decoro urbano e contro il degrado, e più po­teri ai sindaci, attraverso l’ordinanza, per inter­venire sul territorio».

 

La sicurezza urbana «è una priorità», gli ha fatto eco Fassino, ed è importante «concordare una strategia comune tra Stato e poteri locali». Anci e ministero dell’interno sono al lavoro «da mesi» per la stesura di un disegno di legge che preveda, ha precisato Alfano, anche «nuove fattispecie di reato». Tra i temi emersi, la lotta a «graffitari-writers, parcheggiatori abusivi, contraffazione e racket dell’accattonaggio e del­la carità».

È proprio quest’ultimo punto, però, a suscitare le proteste del Coordinamento nazionale comunità di accoglienza (Cnca), secondo cui siamo di fron­te a propositi «preoccupanti». È necessario «riba­dire con forza che chiedere la carità non solo non è reato, ma non è nemmeno un comportamento da stigmatizzare. Piuttosto servono politiche di aiuto a persone in condizioni spesso difficili.»

Negli scorsi giorni anche il sindaco di Milano, Giuliano Pisapia, ha lanciato alcune proposte per la lotta ai graffitari: «Siamo contrari al carcere ma anche all’impunità» ha spiegato, rilanciando la pena dei lavori socialmente utili per chi viene trovato a imbrattare i muri. «C’è un settore specifico nella magistratura - ha aggiunto Pisapia - con persone che conoscono quel mondo, in modo da non arrivare al processo ma trovare soluzioni alternative oltre al risarcimento economico, quando possibile. Bisogna prevedere punizioni educative con lavori socialmente utili di pulizia o di aiuto ai soggetti deboli». A Milano, già da un anno infatti è attiva una "task force" dedicata della polizia locale. Nella guerra agli imbrattatori è stata anche potenziata la rete di telecamere.

Cernusco sul Naviglio, 9 marzo 2015

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