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HOME > Cernusco7 > 9 Febbraio 2015

SAMANTHA AGLI STUDENTI DELLA BACHELET:
“IMPARATE A LAVORARE INSIEME”

Gli studenti della “Bachelet”, scuola paritaria della nostra città, hanno vissuto un’esperienza indimenticabile, lo scorso 5 febbraio, dialogando con l’astronauta italiana Samantha Cristoforetti.

 

Gli studenti della scuola secondaria di primo grado si sono collegati, alle 11,37 (secondo più secondo meno), di giovedì 5 febbraio, via radio con la Stazione Spaziale Internazionale - laboratorio scientifico orbitante a circa 400 km dalla superficie terrestre e frutto della collaborazione di cinque Agenzie Spaziali e ben quindici Stati - in orbita dallo scorso 23 novembre scorso. Il collegamento è stato reso possibile grazie all’ARISS, Associazione di Radioamatori dei Paesi partner della ISS a cui le Agenzie Spaziali hanno affidato il compito di organizzare gli "ARISS School Contact". In dialogo audio con Samantha gli studenti della Bachelet di Cernusco e della “Locatelli-Oriani” di Milano. Ecco alcune delle domande degli studenti della Bachelet, con risposte a volte molto stringate.

A Viola che le ha chiesto il perché di una vita a bordo dell’astronave strettamente organizzata, Samantha ha risposto che “è una necessità, perché c’è un grande lavoro di squadra da fare”.

Maria, invece, era curiosa di sapere se il sorgere e tramontare del sole più volte in una giornata stava comportando cambiamenti al suo fisico. “È vero – ha risposto Samantha - il sole sorge e tramonta tante volte in un giorno, ma all’interno della nostra astronave abbiamo poche finestre e quindi ci affidiamo alla luce artificiale.” Poi ha aggiunto: “è in corso un esperimento sui possibili mutamenti indotti sul fisico dal rimanere tanto tempo nello spazio, e per questo ho anch’io dei sensori sul corpo, i cui risultati saranno esaminati dagli scienziati al termine della missione.”

La passione per l’astronomia – è la risposta data a Davide –  è nata con “un primo stimolo in quinta elementare, quando studiavo la geografia astronomica con un maestro molto bravo – ha spiegato l’astronauta - che mi ha fatto appassionare a questa materia e consolidare la mia voglia di andare un giorno nello spazio. 

A Ester interessata al modo in cui trascorre il tempo libero, Samantha risponde così: “mi piace fare fotografie, ci dedico tutto il tempo libero che ho, che poi è poco perché a bordo abbiamo tante attività da fare.”

“Quali sono gli oggetti che ti mancano di più e stai soffrendo la solitudine?” ha chiesto Andrea. “Sinora non ho sofferto di solitudine, anche perché abbiamo tante possibilità di restare in collegamento con amici, famigliari e colleghi tramite i social media” e poi “non ci sono cose che mi mancano in modo particolare, perché in generale non sono attaccata agli oggetti. Forse la prossima volta porterò più maglioni.”

Laura era, invece, desiderosa di sapere se c’è stato qualcosa che l’ha sorpresa: “Mi hanno stupito – ha risposto Samantha - per il loro impatto visivo ed estetico le aurore e i tramonti; mi hanno stupito per i colori che inondavano la stazione spaziale. Me l’aspettavo ma non così.”

Il tempo è trascorse veloce – una quindicina di domande per poco più di sei minuti di collegamento – e l’ultima domanda di uno studente della scuola “Locatelli-Oriani” è quella che dà un po’ il senso a tutta questa bella esperienza. Filippo chiede a Samantha che cosa si porterà a terra da questo viaggio nello spazio. “Come sull’astronave, così sulla terra – risponde Samantha - dobbiamo imparare a risolvere i problemi insieme, in modo che si trovino soluzioni di vantaggio per tutti, soluzioni che siano quindi durature.” Insomma, l’importante è lavorare insieme, costruire insieme, nello spazio come sulla terra.  

Per vedere la registrazione del collegamento clicca qui

 

Cernusco sul Naviglio, 9 febbraio 2015

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