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HOME > Cernusco7 > 10 Novembre 2014

UBOLDO: L’ASSESSORE REGIONALE
SEMBRA TIRAR DRITTO

 

Continuiamo a seguire la vicenda della chiusura del punto nascite dell’ospedale cittadino, prevista per il prossimo 1° gennaio, segnalando quanto accaduto la scorsa settimana.

 

 

Innanzitutto, la commissaria dell’Azienda ospedaliera di Melegnano, Marina Gerini, in un’audizione al Pirellone, ha invitato a investire sull’oncologia all’ospedale di Cernusco e a potenziare la maternità di Melzo.  

 

Quattro saggi - L’altra notizia è l’incarico affidato, dai rappresentanti dei 53 Comuni dell’Asl Milano 2,  a quattro saggi per scongiurare tagli e accorpamenti negli ospedali dell’Azienda ospedaliera di Melegnano. Saranno i sindaci Andrea Checchi di San Donato Milanese, Vincenzo Rocco di Masate, Alberto Fulgione di Liscate e Riccardo Benvegnù di Binasco a tentare la mediazione dopo la bocciatura regionale dell’ospedale unico della Martesana chiesto dagli amministratori. I saggi, con l’aiuto di una commissione di esperti dell’Azienda ospedaliera di Melegnano, sono chiamati a presentare all’assessore regionale alla sanità, Mario Mantovani, un piano di massima condiviso sulla politica ospedaliera nella nostra zona. I saggi avranno tempo sino al 28 novembre per svolgere il loro lavoro. Infatti, Mantovani  ha concesso ai Comuni un mese, prima di dar corso alla delibera di riorganizzazione. Quella che, tra l’altro, conferma il punto nascita a Melzo e lo cancella a Cernusco.

 

Il fatto più rilevante ci sembra però la risposta data dall’assessore Mantovani, in consiglio regionale,  ad un’interrogazione del consigliere Antonio Saggese (Maroni per Presidente) sui motivi che hanno portato la Regione a decidere per la chiusura del punto nascite dell’ospedale Uboldo. Nella risposta, l’assessore non fa alcun accenno alla sospensiva di un mese della delibera e si ricava l’impressione che ormai sia già stato tutto deciso. 

 

“La scelta di mantenere la sala parto a Melzo – ha esordito Mantovani, rispondendo all’interrogazione - è connesso, oltre che a questioni orografiche e di facilità di spostamento, anche alla valutazione tra i diversi presidi della zona che vede l’ospedale di Melzo al centro di un’area  senza ospedali con punto nascite. Tagliare la sala parto a Melzo avrebbe messo in difficoltà un’area molto più ampia e densamente popolata e senza alternative limitrofe. Nella riorganizzazione si mantengono presso l’ospedale di Cernusco, anzi sono ampliati, tutti i servizi ambulatoriali e di controllo strumentali dedicati ad un attento monitoraggio della gravidanza e del puerperio poi”.

La scelta di mantenere il punto nascite a Melzo “è stata enormemente facilitata – ha continuato Mantovani - poi da un unico primariato di ostetricia e un unico primariato di pediatria. Un unico team di assistenza quindi con la necessità di uniformare protocolli di emergenza e urgenze tipiche della sala parto.” Inoltre, sempre a parere del responsabile della sanità lombarda, “la poca distanza tra i due presisi, 8 chilometri, ha consentito e consente sempre scambi professionali con modesto impegno personale. Non si può parlare quindi di ricollocamento del personale, poiché tra i due presidi vi è un’unica direzione primaziale.”

Ed ancora “il minor tasso di fuga (minore donne residenti che non scelgono il presidio di riferimento), la localizzazione dell’ospedale, il miglioramento dell’offerta derivante da un proficuo scambio con i medici di Cernusco rendono la scelta di mantenere la sala parto a Melzo (coerente con l’obiettivo di conseguire) uno sviluppo significativo di servizi per madre e bambino nell’ottica della sicurezza, della qualità, dell’efficacia e dell’efficienza”.

Mantovani ha poi fornito alcuni dati: a Cernusco nel 2013 ci sono stati 566 parti e ne sono previsti 538 nel 2014. A Melzo nel 2013 ne sono stati registrati 407 e per il 2014 se ne prevedono 400.

L’assessore ha quindi concluso così: “Per opera della riorganizzazione e del potenziamento dell’offerta dei servizi si conta di incrementare il numero di parti (dove? A Melzo?) sino al raggiungimento di una quota adeguata.”

 

 

Cernusco sul Naviglio, 10 novembre 2014

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