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HOME > Cernusco7 > 3 Novembre 2014

UBOLDO: UN MESE DI TEMPO
PER CONVINCERE LA REGIONE

Sulla vicenda della chiusura del punto nascite dell’ospedale Uboldo, dal prossimo 1 gennaio, si registrata un fatto nuovo: la sospensione per un mese della delibera regionale.

 

Nella seduta del consiglio comunale dello scorso 29 ottobre si è parlato a lungo della decisione della Regione di chiudere, dal prossimo 1 gennaio, il punto nascite dell’Ospedale Uboldo. All’ordine del giorno vi era, infatti, la discussione e approvazione di una mozione presentata dai capigruppo della maggioranza sulla “chiusura del punto nascite dell’ospedale Uboldo e futuro del sistema socio sanitario nella zona Adda-Martesana”.

Il primo a prendere la parola è stato il Sindaco, Eugenio Comincini, per informare i presenti sugli ultimi sviluppi dell’intera vicenda. Innanzitutto Comincini ha inteso rispondere a una domanda che, per la verità, molti si sono fatti in questi giorni: “perché vi siete svegliati solo adesso e non avete fatto qualcosa prima per difendere il nostro ospedale?”. Il Primo cittadino ha spiegato che le informazioni in suo possesso indicavano un punto di ricaduta diverso per i punti nascite della nostra azienda ospedaliera: orientata a chiudere quello di Melzo e non quello di Cernusco. Questa era anche la sensazione, a parere di Comincini, del personale del reparto dell’Uboldo e dei vertici  ospedalieri.

Gli ultimi sviluppi - Il Sindaco – dopo aver ricordato la manifestazione dello scorso 18 ottobre per le vie del centro cittadino e accennato ad un primo incontro tra i vertici dell’Asl e dell’azienda ospedaliera con una rappresentanza dei Sindaci – ha parlato quindi del successivo incontro dello scorso 28 ottobre con l’assessore regionale alla sanità, Alfredo Mantovani. All’incontro erano presenti i vertici Asl e dell’azienda ospedaliera di Melegnano e i sindaci dei comuni della Martesana sede di ospedali. Incontro che Comincini ha giudicato positivo e interessante, nel corso del quale sono state espresse posizioni non volte a tutelare il singolo ospedale ma orientate a promuovere politiche sanitarie di qualità per il nostro territorio.
L’assessore regionale ha dato la sua disponibilità a sospendere l’efficacia della delibera regionale invitando però i sindaci e i vertici ospedalieri a presentare, entro un mese, un piano di massima sulla politica ospedaliera nella nostra zona. Che a parere di Mantovani deve appoggiare su due gambe: gli ospedali di Cernusco e Melzo. Posto che attualmente non c’è la possibilità per pensare alla costruzione di un ospedale unico della Martesana. Per Comincini questo percorso può assumere rilevanza per il nostro territorio e il tema può quindi diventare più completo e importante. Dopo l’intervento del Sindaco e la lettura della mozione, si è aperto il dibattito.

Il dibattito - Gianluigi Frigerio ha giudicato la nuova situazione “provvidenziale, perché consentirà di metter in evidenza i punti di forza e di debolezza del nostro ospedale.”      
Mauro Aimi (Movimento cinque stelle) ha ricordato che il suo gruppo sta raccogliendo informazioni per valutare se ci sono gli estremi per un esposto alla Corte dei Conti per sperpero di denaro pubblico: visto che ci sono reparti che prima si ristrutturano e poi si chiudono o si trasferiscono.
Per Danilo Radaelli (Sinistra per Cernusco) quello che si percepisce dall’intera vicenda è una certa confusione nelle scelte ospedaliere che riguardano il nostro territorio.
Angelo Levati (PD) ha invitato a orientarsi verso un ospedale unico, con una struttura collocata lungo il percorso della metropolitana.
Mentre a parere di Cristian Mandelli (Lega), aver puntato su un ospedale unico della Martesana ha finito per indebolire l’ospedale Uboldo, che non ha mai avuto sostegno dall’attuale amministrazione comunale.
Per Claudio Gargantini (Persona e Città), in tema di scelte ospedaliere, non si deve fare una battaglia di campanile ma puntare su una visione più ampia, in ambito Adda / Martesana.

Il Sindaco, in chiusura del dibattito, ha affermato che occorre sfruttare questa vicenda per implementare l’offerta ospedaliera della Martesana. E si è detto convinto che, nelle condizioni attuali, sia meglio mantenere il punto nascite a Cernusco piuttosto che a Melzo,  perché il nostro sarebbe meglio attrezzato per resistere alla concorrenza di altre strutture vicine.

La mozione, rivista dopo gli ultimi sviluppi esposti dal Sindaco, è stata approvata all’unanimità. Il consiglio comunale – si legge nella parte finale della mozione - dopo aver espresso “solidarietà alle operatrici e operatori del punto nascite di Cernusco che da lungo tempo svolgono con passione il loro operato, riconosciuto ed apprezzato da molte utenti e cittadini del territorio” chiede “l’avvio tempestivo del percorso di concertazione tra Regione Lombardia, Azienda Ospedaliera di Melegnano, Azienda Sanitaria Locale Milano 2 e Amministrazioni Locali finalizzato alla definizione, nei tempi previsti e condivisi nell’incontro con l’Assessore alla Sanità, di un chiaro e condiviso orizzonte nel quale siano evidenti le scelte strategiche e le evidenti ricadute operative rispetto al futuro dei presidi ospedalieri del territorio dell’Adda-Martesana.” Inoltre, chiede “nelle more della conclusione del percorso di cui sopra, la sospensione definitiva dell’applicazione della deliberazione della Giunta Regionale della Regione Lombardia n° X-2454 avente come oggetto «Riordino della rete punti nascita della Regione Lombardia finalizzato al miglioramento del livello di sicurezza – ASL di Milano 2: ospedale Uboldo di Cernusco sul Naviglio dell’Azienda Ospedaliera di Melegnano»”. Infine, impegna “l’amministrazione comunale a rappresentare quanto sopra espresso nelle opportune sedi istituzionali ed a fornire il necessario riscontro al Consiglio stesso ed alla cittadinanza cernuschese.” 

Cernusco sul Naviglio, 3 novembre 2014

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