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HOME > Cernusco7 > 13 Ottobre 2014

DAL 2015 ALL’UBOLDO NON SI PARTORIRÀ PIÙ

La Giunta Regionale, lo scorso 7 ottobre, ha deciso di chiudere a breve tre  punti nascita, tra cui quello del nostro Ospedale. Una decisione che sta suscitando parecchie reazioni negative e proposte di mobilitazione.

 

È giunta del tutto inaspettata la decisione della Giunta regionale lombarda. Negli scorsi mesi le indiscrezioni davano il punto nascita di Melzo come destinato alla chiusura e infatti in quella città c’era stata una generale mobilitazione. La delibera regionale ha colto di sorpresa anche il nostro Primo cittadino, Eugenio Comincini, che sulla base di quanto discusso nella Conferenza dei Sindaci dell’ASL Milano 2 dello scorso luglio, a cui ha partecipato, si aspettava tempi più lunghi per la decisione e si sentiva rassicurato, per il nostro punto nascita, dai dati: Melzo, negli ultimi tre anni non ha mai superato i 500 parti, mentre l’Uboldo è sempre stato superiore.     

Aumentare i livelli di sicurezza, migliorare la qualità e l'appropriatezza degli interventi assistenziali nel percorso nascita, attraverso un piano riorganizzativo dei punti nascita che interessa le Aziende Ospedaliere di Treviglio, Lecco e Melegnano. E' quanto ha deliberato lo scorso 7 ottobre – come informa l’agenzia di stampa Lombardia Notizie - la Giunta di Regione Lombardia.
Le linee di indirizzo nazionali del 16/12/2010 - ricorda la Regione - stabiliscono la razionalizzazione e l'ottimizzazione dei punti nascita con particolare attenzione a quelli che fanno registrare annualmente un numero di parti inferiore a 500. Da qui l'atto che vede direttamente interessati i punti nascita dell'Ospedale Civile "San Giovanni Bianco", della "G.B. Mangioni Hospital S.p.A." e dell'Ospedale 'Uboldo' di Cernusco sul Naviglio che termineranno la loro attività al 31 dicembre 2014.

“Garantire la massima sicurezza alle famiglie” - "La letteratura medica da tempo conferma come per garantire più sicurezza nel percorso nascita – ha affermato l'assessore alla Salute Mario Mantovani - ci siano alcune condizioni fondamentali, sicurezza che non dipende esclusivamente dalla disponibilità di tecnologie all'avanguardia, ma soprattutto dall'esperienza di chi le utilizza."
Da diversi anni i punti nascita dei tre ospedali citati – precisa la Regione - registrano un numero di parti inferiore a quello indicato dalla normativa (ma per l’Uboldo non sembrerebbe così!). "Senza aspettare direttive regionali, già i cittadini di questi territori privilegiano da anni altre strutture. Regione Lombardia – ha spiegato Mario Mantovani, alla luce dei dati ufficiali - pertanto da una parte prende atto delle scelte di questi territori, dall'altra vuole valorizzare comunque le singole realtà andando ad incrementare servizi ed opportunità."
L’assessore ha poi aggiunto che “in accordo con la dirigenza di ASL ed AO locali, avvieremo così l'implementazione di attività ambulatoriali e di assistenza per donne e neonati, oltre che il rafforzamento del servizio di continuità assistenziale.”

Un unico punto nascita a Melzo - Il provvedimento della Giunta prevede la riorganizzazione complessiva dei punti nascita dell'Azienda Ospedaliera di Melegnano, con la concentrazione in unico punto delle attività attualmente svolte presso l'Uboldo e il Santa Maria delle Stelle di Melzo. La costituzione di un'unica unità organizzativa presso l'Ospedale Santa Maria delle Stelle di Melzo - precisa la nota informativa della Regione - è fortemente favorita dagli elevati standard garantiti da questa struttura sanitaria. La Giunta regionale ha quindi autorizzato l'Azienda Ospedaliera di Melegnano a procedere all'adeguamento delle attività ambulatoriali dei presidi di Cernusco sul Naviglio e Melzo, così da mantenere l'elevato livello di assistenza offerto alle donne ed ai neonati; a potenziare le attività finalizzate alla continuità assistenziale ospedale/territorio; a consolidare ulteriormente le attività ambulatoriali presso il presidio di Melzo al fine di incrementare l'indice di attrazione ed il numero di parti all'anno.

La scelta della Regione ha già suscitato diverse reazioni a livello cittadino e presto non dovrebbero mancare anche iniziative di mobilitazione. Da segnalare che nella seduta del consiglio comunale dello scorso 28 luglio il consigliere Danilo Radaelli (Sinistra per Cernusco) aveva riportato “la forte preoccupazione rispetto al futuro degli ospedali (della nostra zona) per il cronico svuotamento di interi plessi, la continua chiusura di reparti, la riduzione delle prestazioni ambulatoriali nei distretti lasciando largo spazio a insediamenti privati.”

 

Cernusco sul Naviglio, 13 ottobre 2014 

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