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CIMITERO: CHIESTE PIÙ CURA E SICUREZZA

Le critiche per lo stato in cui si trova attualmente il nostro cimitero sono state espresse a più voci nel corso della seduta del consiglio comunale dello scorso 7 aprile. Sollecitata anche la realizzazione della “sala del commiato”.

 

Il primo ad accennarne è stato il consigliere Claudio Gargantini (Persona e Città), che dopo aver ricordato il problema dei loculi allagati nella parte nuova, ad est, del cimitero, con la conseguente riesumazione delle salme e la loro provvisoria sistemazione in colombari, ha chiesto al Sindaco spiegazioni sulla mancata realizzazione della sala del commiato. Con la sua sferzante ironia, ha proposto di mettere a disposizione dei parenti che desiderano un rito civile per il loro congiunto defunto la sala  consigliare di Villa Greppi, visto che in Bilancio sono previste delle spese per ammodernarla e considerato che il clima che a volte vi si respira ben si può adattare alla circostanza.

“Cimitero indecoroso”: così l’ha definito il consigliere Giuliano Mossini (Forza Italia), che ha anche lamentato la mancanza di qualsiasi controllo al suo interno.
Lo stato di degrado in cui versa la cappella centrale del cimitero è stato fatto presente dal conigliere Gianluigi Frigerio (Pdl), che ha anche segnalato la mancanza di un presidio stabile al suo interno, con la conseguente scarsa sicurezza per i visitatori.

Il Sindaco, Eugenio Comincini, ha rassicurato il consigliere Gargantini affermando di  non essersi dimenticato della “sala del commiato”. Ha però aggiunto che la sua realizzazione è legata alla nuova organizzazione dei servizi cimiteriali, a cui l’amministrazione comunale sta pensando. L’ipotesi sulla quale sta ragionando la giunta comunale è quella di affidarli ad un gestore, probabilmente a mezzo bando pubblico, che si dovrebbe occupare anche della realizzazione della sala del commiato. 

 

Punto di vista - La cura che una comunità riserva ai propri defunti è uno dei tratti distintivi che rileva la sua cultura, il suo umanesimo. Non lasciamo quindi che questo luogo di silenzio e di riflessione si trasformi in luogo di chiacchere, di disordine, di incuria.   

C.G.

 Cernusco sul Naviglio, 21 aprile 2014

  

 

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