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HOME > Cernusco7 > 24 Marzo 2014

DIGITALE ALL’AGORÀ: AL PASSO COI TEMPI
MA PER COSTRUIRE RELAZIONI

È stato un giovane volontario dell’Agorà, Paolo Villa, a spiegare, in modo spigliato e con indubbia competenza, l’importanza del passaggio dalla proiezione tradizionale, con la vecchia pellicola di celluloide, a quella con il digitale, in cui il film arriva alla Sala in una moderna valigetta contenente un hard disk.

 

Addio alle vecchie “pizze” che hanno fatto la storia del cinema. Con il nuovo sistema di proiezione – illustrato nel corso della serata dello scorso 18 marzo al cinema Agorà di via Marcelline – è stato spiegato che le immagini sono più nitide e stabili, i colori più brillanti e i contrasti incredibili. Agorà ha scelto il sistema digitale Sony 4k e il breve filmato dimostrativo del nuovo sistema di protezione ha sorpreso favorevolmente i presenti.  

Anche l’impianto audio è passato al digitale con il risultato di “eliminare fruscii, trascinamenti, problemi di testine e di ottenere effetti audio più realistici: “meglio di così – ha spiegato il volontario - in questa Sala non potevamo fare”. Che ha aggiunto: “Agorà è uno dei pochissimi cinema in Italia ad avere amplificatori anche dietro lo schermo per ottenere così risultati audio migliori.” Attraverso la combinazione dei canali di riproduzione – caratteristica dell’audio digitale - i suoni non provengono più solo dai lati del palco e da dietro ma anche dal davanti e intorno, come se si muovessero dentro la Sala. Il giovane tecnico ha anche aggiunto che la Sala è stata tutta cablata con possibilità adesso di collegarsi per videoconferenze e anche per trasmettere in diretta eventi sportivi, musicali, opere e balletti.

Perché è stato fatto questo? “Perché – ha sottolineato Paolo Villa - noi ci crediamo nella nostra sala della comunità. Crediamo nei valori che questa spazio può trasmettere e nelle sue potenzialità e quindi è nata automaticamente l’esigenza di ammodernamento agli attuali standard di mercato per avere così la possibilità di programmare nuove iniziative che prima non potevamo fare.”

“È proprio bello avere uno spazio dove potersi esprimere” - La serata era iniziata con la proiezione di spezzoni di vecchi film e di fotografie di spettacoli andati in scena nel salone di via Briantea, costruito nel 1902 e abbattuto nel 2005, e di brevi filmati di eventi che hanno caratterizzato i primi quindici anni di attività dell’Agorà. Ricollegandosi alle immagini che sono scorse rapidamente sullo schermo, il Sindaco, Eugenio Comincini, si è detto emozionato nel rivedere il vecchio teatro di via Briantea e altri più recenti spettacoli. “Come è stato detto giustamente – ha proseguito il Sindaco - questa è la sala della comunità ed è bello che su questo palco oltre ai films siano passate tantissime altre iniziative che fanno parte della vita della città.” “È bello, è proprio bello avere uno spazio dove potersi esprimere, dove potersi divertire, crescere, fare un’esperienza emozionante. Chi ha avuto la fortuna di recitare, di cantare, di stare su un palco sa quanto questa esperienza dia paura, adrenalina ma anche grande emozione e soddisfazione. È una città fortunata Cernusco. È una città ricca di persone che sanno donare  passione e impegno. Grazie a tutte le persone che hanno consentito a consentono a questo teatro di svolgere la sua attività.”

L’importanza di investire nella cultura - L’assessore alle culture, Rita Zecchini, ha richiamato l’importanza di investire nella cultura: “Non è semplice in questi tempi investire nella cultura e chi lo fa merita di essere ringraziato. Proprio perché consideriamo questo spazio a disposizione della città, lo riteniamo un tassello in più che ci aiuta a crescere insieme e a programmare proposte innovative. Sappiamo che dietro a tutto questo impegno c’è il lavoro di volontari che si prestano gratuitamente, quindi grazie doppiamente.”

Essere capaci di costruire relazioni - Don Ettore, dopo gli immancabili ringraziamenti, in conclusione di serata, riallacciandosi a quanto affermato in un precedente breve filmato proiettato sul grande schermo della Sala - in cui si affermava che noi possiamo anche costruire macchine sempre più tecnologiche capaci di migliorare il lavoro però dobbiamo crescere anche in umanità - ha evidenziato che “cercare di stare al passo coi tempi, al passo con l’evoluzione della tecnologia, serve non per dire abbiamo uno strumento migliore degli altri, ma per aiutarci a costruire un’umanità migliore, per crescere nella nostra umanità e per far crescere anche quella degli altri. Questo vuol dire sala della comunità: essere capaci di relazione. Su questo dobbiamo lavorare sempre tutti.”

Un obiettivo sicuramente impegnativo ma anche affascinate: una sfida che i volontari dell’Agorà sapranno raccogliere e affrontare. Come sono riusciti a fare sinora.

 

Cernusco sul Naviglio, 24 marzo 2014

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