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“NATALE SOLIDALE” IN FILANDA

L’appuntamento con il “Natale solidale”, giunto alla quinta edizione, è per domenica 15 e domenica 22 dicembre in Filanda di piazza Gavazzi. Le associazioni cittadine daranno vita ad una serie di appuntamenti all’insegna della solidarietà con momenti di intrattenimento, laboratori e musica. Per il volontariato cernuschese non è forse utile avviare «una riflessione sul senso dell’agire volontario oltre che sulla sua identità?»

 

Il “Natale solidale” è una manifestazione - ha dichiarato l’Assessore alle Culture e alla Cooperazione Internazionale Rita Zecchini – che “nasce con l'obiettivo di far conoscere e promuovere il lavoro dei moltissimi volontari che dedicano tempo ed energie per azioni e progetti sociali e culturali. E' un luogo di scambio e d'incontro con la città che, proprio in un periodo come quello natalizio in cui si rischia di essere sopraffatti dal consumismo, vuole rappresentare il valore della solidarietà, della condivisione e del lavoro collettivo.”

Domenica 15 dicembre - Il via il 15 dicembre alle 11 con la lettura animata “Un Natale molto speciale”. Alle 14, invece, il primo dei laboratori in programma: quello dedicato al ricamo. La prima giornata proseguirà poi con la degustazione di thè e tisane provenienti dal commercio equo e solidale, con il flashmob poetico, con il laboratorio “il regalo natalizio” (per partecipare occorre prenotarsi al 334.3951033) e quello sul dècoupage e un corso per la gestione del budget familiare. Alle 17 il concerto dei PCP “Canzoni d’autore, note e voci leggendarie”.

Domenica 22 dicembre - Nella giornata del 22 dicembre, invece, ampio spazio alla musica con “E’ un coro particolare”, il concerto di Simona Demaria, l’esibizione del coro Mladi e del coro Millenote e la proiezione del cortometraggio “200 parole”.

Nel corso degli appuntamenti sarà allestita anche la mostra pittorica “Soli-d’alì” degli studenti della 5° del Liceo Artistico Caravaggio.

 

Il volontariato in Italia - In Italia, secondo il censimento 2011 dell’Istat, le organizzazioni del volontariato sono 301.191 e contano 4.758.622 persone attivamente impegnate, per un “valore economico” pari a quasi 8 miliardi di euro. Nonostante la crisi, il settore ha tenuto e, in alcuni casi, ha addirittura moltiplicato i “numeri”. A Milano i cittadini che si dedicano al volontariato sono 142.539, il 211,7% in più rispetto a dieci anni fa. Latitano, invece, i giovani. Secondo il recente Rapporto della Fondazione Toniolo, realizzato in collaborazione con Ipsos, il 64,7% degli italiani tra i 18 e i 29 anni non ha mai partecipato a un’esperienza di volontariato.

 

“Riavviare una riflessione sul senso dell’agire vo­lontario oltre che sulla sua identità” - In occasione della Giornata internazionale del vo­lontariato, che si è celebrata lo scorso 5 dicembre, l’economista Stefano Zamagni, già presidente dell’Agenzia per il Terzo Settore, ha scritto nell’editoriale di prima pagina di Avvenire del 6 dicembre, che è necessario «riavviare una riflessione sul senso dell’agire vo­lontario (dove sta andando il vo­lontariato?) oltre che sulla sua identità (qual è il genoma del volontariato?). Nel recente dibattito pubblico una certa confusione di pensiero ha generato e continua a generare non pochi problemi. Da un lato vi è chi ve­de nel volontariato un surrogato dell’azio­ne degli enti pubblici, non più in grado di fornire servizi sociali alle fasce deboli della popolazione per le note ragioni di bilancio. Dall’altro chi pensa che il volontariato sia una forma di agire superata, ritenendo realtà come l’impresa sociale, la cooperativa so­ciale, o enti come le fondazioni capaci di fa­re di più e meglio ciò che le organizzazioni di volontariato hanno fatto finora. Entrambe le posizioni sono errate, oltre che pericolose.»

Azione profetica – Per Zamagni, «la vocazione propria del volontariato lo conduce a svolgere più un’azione profetica nel senso preciso del termine. Profeta, cioè, non è co­lui che anticipa il futuro – questo scopo com­pete come è noto ai maghi e agli economi­sti! –, ma chi con coraggio e passione de­nuncia il presente. Ora, questa vocazione profetica del volontariato non può venire mai meno.»

Principio della reciprocità -  «La seconda funzione del volontariato è di anticipare le modalità di soluzione dei pro­blemi emergenti nella società. Il volontaria­to è il soggetto che più di ogni altro mette in pratica il principio di reciprocità, che corri­sponde a un 'dare senza prendere' e a un 'prendere senza togliere'. Quando viene meno questa componente fondamentale a­limentata dall’agire volontario, una società può dirsi prossima al declino, al collasso.»

Una riflessione che potrebbe essere quanto mai utile anche per il volontariato cernuschese. Riflessione che potrebbe trovare una sede appropriata nella Consulta del Terzo Settore, che così scopriremmo che esiste ancora e che lavora.

C.G.

 

Cernusco sul Naviglio, 9 dicembre 2013

 

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