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HOME > Cernusco7 > 9 Dicembre 2013

 CON LA RIFORMA DELL’ISEE,
VERSO UN NUOVO REGOLAMENTO COMUNALE

 Nello scorso maggio il nostro consiglio comunale aveva votato all’unanimità una mozione che invitava il Sindaco e la giunta a studiare un nuovo regolamento per rendere equo il contributo che i cittadini devono pagare per i servizi comunali che utilizzano, contributo da calcolarsi sulla base di un indicatore della situazione economica equivalente (ISEE) reale.

 

Il governo ha recentemente approvato il decreto che riforma l’Isee e cosi il problema posto dalla mozione approvata nel maggio scorso dal consiglio comunale della nostra città, di cui si era fatto paladino il consigliere Claudio Gargantini (Persona è Città), potrebbe trovare una solida base di riferimento e avviarsi a concreta soluzione. Circa sei mesi fa, commentando quella mozione, scrivevamo che la questione posta è reale e deve essere esaminata e risolta con equità. In un tempo di difficoltà economiche si ha l’obbligo di verificare che ogni centesimo di denaro pubblico sia speso bene. Sappiamo che nelle pieghe delle norme è sempre possibile per i più scaltri escogitare forme di elusione. Oggi questo non si può più tollerare.

 

La mozione cittadina sull’Isee - Nella mozione allora presentata e illustrata dal consigliere Claudio Gargantini (Persona e Città) si premetteva che “l’amministrazione comunale deve farsi garante del principio di equità, garantendo che le tariffe di accesso differenziate ai servizi comunali siano commisurate alla reale situazione economica familiare”. La mozione affermava poi che “il consiglio comunale impegna Sindaco e giunta ad elaborare un apposito regolamento in materia di Isee che fondi le tariffe di accesso ai servizi comunali sull’Isee familiare, evitando, ad esempio, che queste si basino, come nel caso dei servizi scolastici, sull’Isee relativo al solo reddito del familiare convivente col bambino, ciò consentirebbe non solo di garantire il principio di equità citato in premessa, ma anche di recuperare risorse, erogate oggi anche a chi non si trova in reali necessità, che potrebbero essere più opportunamente impiegate al servizio della collettività.”

 

Il nuovo Isee - Dagli asili nido, ai servizi per i disabili, dalle case popolari, alle rette universitarie sono molti gli ambiti di utilizzo dell’Isee, strumento che misura la situazione economica delle famiglie per regolare l’accesso ai servizi e alle prestazioni sociali agevolate. Questo indicatore, con il recente provvedimento governativo, cambia veste, con l’obiettivo di fotografare più fedelmente la condizione economica reale e di rafforzare i controlli contro le dichiarazioni infedeli. Un nuovo strumento «per evitare lo scandalo dei finti poveri» e far sì che «le risorse per il welfare vadano alle persone che hanno veramente bisogno».

In un Paese ad alto tasso di evasione fiscale come l’Italia, il reddito dichiarato al fisco è un indicatore insufficiente e a volte ingannevole riguardo alla reale condizione economica. Tra le novità del nuovo Isee c’è non a caso il maggior peso assegnato al patrimonio immobiliare e mobiliare delle famiglie. Nello stesso tempo si adotta una misurazione più ampia del reddito che d’ora in avanti includerà, accanto alle dichiarazioni Irpef, anche i redditi tassati con regimi diversi (come cedolare secca sugli affitti e premi di produttività), i redditi esenti e i trasferimenti monetari da enti pubblici (assegni familiari, pensioni di invalidità, indennità di accompagnamento, ecc.). Sono previste tuttavia correzioni per calibrare il peso del reddito (in funzione della sua natura: da lavoro dipendente, da pensione … ). La scala di equivalenza di base, ovvero i parametri per calcolare il reddito in rapporto al numero dei componenti della famiglia, resta quella vigente ma sono previste maggiorazioni per i nuclei con tre o più figli e per quelli dove ci sia almeno un figlio sotto i tre anni e dove i genitori (o l’unico presente) lavorino.

Tempi d’attuazione - Ci vorrà qualche mese prima che il nuovo riccometro diventi operativo. Dopo la pubblicazione, serviranno i provvedimenti attuativi, i nuovi modelli per la dichiarazione, il sistema informativo e poi l’adozione dei nuovi regolamenti da parte dei Comuni.

Commenti - “Oggi, quindici anni dopo (l’adozione del primo Isee) - ha scritto Il Sole 24 Ore lo scorso 4 dicembre - abbiamo finalmente a disposizione un metro aggiornato per misurare la ricchezza delle famiglie tenendo conto di tutti i fattori, patrimonio incluso e con la giusta valorizzazione. Uno strumento all’altezza delle migliori pratiche europee.”

Mentre Avvenire, sempre nell’edizione dello stesso giorno, pur riconoscendo che il nuovo Isee è già un notevole passo avanti rispetto al passato”, puntualizza che “ciò che, però, ancora il nuovo Isee non riesce a fotografare con realismo ed efficacia è il ‘costo’ reale dei figli e la situazione delle famiglie numerose in particolare.”

C.G.

 

Cernusco sul Naviglio, 9 dicembre 2013

 

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