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HOME > Cernusco7 > 25 Novembre 2013

UNA FIRMA CONTRO IL GIOCO D’AZZARDO

Un'alleanza tra i sindaci e i cittadini per regolamentare il gioco d'azzardo: nasce da questa mobilitazione la legge quadro di iniziativa popolare, promossa da Terre di Mezzo e Legautonomie.
Invitiamo a sottoscrivere questa proposta di legge per contrastare “una piaga sociale in costante ascesa": si può firmare in Comune, recandosi in Segreteria Generale, muniti di un documento valido di riconoscimento.

 

Il Sindaco della nostra città, Eugenio Comincini, all’inizio della seduta del consiglio comunale dello scorso 7 novembre, ha rivolto l’invito a tutti i consiglieri comunali a «farsi parte attiva per la raccolta di firme per la proposta di legge di iniziativa popolare dal titolo “Tutelare la salute degli individui tramite il riordino delle norme vigenti in materia di giochi con vincite in denaro, giochi d’azzardo”». Una proposta di legge di iniziativa popolare per essere presentata deve essere supportata da almeno cinquantamila firme. Comincini ha quindi invitato i consiglieri,  che previa comunicazione hanno il potere di farlo, a raccogliere e autenticare le firme dei cittadini interessati a questo proposta, dando così “un contributo importante per una battaglia che vede coinvolti numerosi Comuni, associazioni e istituzioni.”

Il gioco d'azzardo in Italia, "è una piaga sociale in costante ascesa" - Il testo della proposta di legge chiede che i sindaci abbiano potere decisionale sull'apertura delle sale, "proprio perché è compito primo del sindaco la salvaguardia e lo sviluppo del benessere dei propri cittadini".

Il gioco d'azzardo in Italia, spiegano i promotori, "è una piaga sociale in costante ascesa": lo dimostrano i dati che parlano del nostro Paese come il primo in Europa e il terzo nel mondo con i suoi 32 milioni di giocatori (il 54% della popolazione), di cui tre milioni a rischio patologico e 800 mila che già hanno superato quella soglia. Una richiesta di regolamentazione arriva per questo da tanti sindaci, compreso il Primo cittadino del nostro Comune, che hanno siglato anche un Manifesto contro il gioco d’azzardo.

Proteggere le persone più fragili - Nella proposta di legge si chiede, tra le altre cose, la "protezione" delle persone più fragili, di impedire "davvero" ai minorenni di giocare, di regolamentare la pubblicità. E poi ancora: autorizzazione dei sindaci per l'apertura di nuove sale; applicazione del codice delle leggi antimafia; riduzione del numero di sale; cure per i giocatori patologici e l'istituzione di un fondo per la cura, la prevenzione e la riabilitazione finanziato con l'1% del fatturato complessivo del gioco d'azzardo.

In città, 59 video poeker - Ricordiamo che, in base ad un censimento fatto dalla Polizia locale della nostra città, nei bar, tabaccherie e punti di ristoro cernuschesi sono installati 59 macchinette video poker. In media una ogni 542 abitanti contro una media nazionale di una ogni 150 abitanti. Ma in città ci sono anche un casinò e sala giochi e una sala bingo. Non è certamente poco!

L’Asl Milano 2, della quale fa parte anche il nostro Comune, ha promosso un Piano d’intervento territoriale per prevenire la diffusione del gioco d’azzardo patologico. Tra le azioni in programma, attività di prevenzione con le scuole e con i locali pubblici e il potenziamento degli sportelli di assistenza.

"Mettiamoci in gioco" - Segnaliamo, inoltre che il movimento nazionale "Mettiamoci in gioco" (promotore di un manifesto in 14 punti,  pubblicato sul sito www.mettiamociingioco.org), che riunisce associazioni e volontari contro la diffusione dell'azzardo - ha costituito in Lombardia, lo scorso 13 novembre, il primo coordinamento regionale fra associazioni e istituzioni. «Si è creato un grosso movimento fatto di tante realtà – ha dichiarato uno dei principali esponenti del movimento, Don Virgilio Colmegna della Casa della Carità - dai sindaci alle associazioni, dai prefetti alle Acli. Tutti devono farsi carico del superamento di questa piaga». «Ad esempio abbiamo chiesto alla Prefettura di eliminare le macchinette alle Poste che distribuiscono i "gratta e vinci"­ aggiunge don Colmegna E’ assurdo che i pensionati che vanno in posta a ritirare la pensione siano i primi ad essere tentati dalla macchinetta mangiasoldi». “Mettiamoci in gioco” -  ha precisato don Colmegna - «è un movimento con una forte carica etica contro la terza più importante industria italiana. Vogliamo insegnare un modo diverso di giocare, che non porta dentro sé la deriva dell'azzardo».

 

Punto di vista - “Riciclaggio, azzardo e usura – ha scritto Il Sole 24 Ore, sabato 23 novembre 2013 - sono strettamente collegati in una filiera criminale. Tante famiglie stanno rischiando molto.” Ci sembra abbastanza per non restare indifferenti.

C.G. 

Per approfondire: PDF

 

 

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