CernuscoInsieme

Condividi il contenuto di questa pagina con i tuoi amici:

Torna alla pagina precedente

comunità pastorale

voce amica agorà oasi cVillage

piazzetta

dalla città

CernuscoInsieme.it - Il Portale della tua Città

Stai navigando in
HOME > Cernusco7 > 11 Novembre 2013

PIAZZA PADRE GIULIANI: PERCHÉ CAMBIARE NOME?

Sta facendo discutere la proposta - avanzata dalla capogruppo di Vivere Cernusco, Mariangela Mariani - di cambiare l'intitolazione di piazza Padre Giuliani. Attardarsi a rivolgere lo sguardo all’indietro, rischierebbe di apparire incomprensibile alle nuove generazioni.

 

Proposta pubblicata sul periodico della sua lista civica e formulata dopo aver "scoperto che non si tratta di un caso di omonimia: la piazza adiacente a quella intitolata a una vittima del fascismo (Matteotti) è proprio dedicata a (Padre Reginaldo Giuliani), che voleva evangelizzare gli infedeli abissini a colpi di moschetto." Il capogruppo ed ex-assessore alla cultura aggiunge: "Noi che, come molti altri, pensavamo ingenuamente che piazza Padre Giuliani fosse dedicata a uno dei tanti missionari cernuschesi, vorremmo a questo punto riparare al fatto che questo luogo centrale della nostra città sia intitolato a un sostenitore del fascismo. Proponiamo quindi all'amministrazione comunale di dedicare l'attuale Piazza Padre Giuliani a un religioso che nella Chiesa si è distinto come uomo della pace e del dialogo: il cardinale Carlo Maria Martini."

 

Punto di vista – Se nell’immediato Secondo Dopoguerra l’amministrazione comunale di allora non ha ritenuto di dover cambiare la titolazione di Piazza Padre Giuliani qualche motivo pur ci sarà stato. Sarebbe quindi interessante andare a verificare negli archivi comunali se esistono o meno dei documenti del tempo su questo argomento. Qualora non ci fossero, a maggior ragione – secondo noi - quella piazza non dovrebbe cambiare nome: perché se allora, in un periodo certamente di forte contrapposizione ideologica, nessuno pose il problema è perché non ha trovato in Padre Giuliani il ritratto che ora si cerca di accreditare.

Attardarsi a rivolgere lo sguardo all’indietro, rischierebbe di apparire incomprensibile alle nuove generazioni, alle quali invece deve essere rivolto un forte invito a non appiattire la propria esistenza, a non lasciarsi trascinare dalle ideologie, a non giustificare in nessun modo il male che incontriamo, a non abbassare mai la guardia contro gli estremismi, qualunque sia la loro provenienza.

Per il credente, ormai “tutto è affidato alla giustizia di Dio. Noi non possiamo pretendere di conoscere la sua risposta. Non possiamo sostituirci a Dio. Non sappiamo neppure misurare la giustizia. Immaginiamo se possiamo misurare la sua misericordia. Ci è chiesto quindi l’abbandono a Dio e perciò che ci riguarda, a noi che siamo i viventi, cercare di recuperare tra di noi l’amicizia reciproca … tentare strade nuove che ci permettano oggi e domani e per sempre di vivere da fratelli”.

C.G.  

 

Cernusco sul Naviglio, 11 novembre 2013

 

Sito continuativamente attivo dal 1 gennaio '01    Best View:  800x600  IE 6